In spiaggia con i bambini dai 9 mesi ai 3 anni: cosa portare e quali precauzioni prendere

Guida alla discesa in spiaggia consapevoli del fatto che per i genitori una giornata in riva al mare con un piccino è divertente, ma non rilassante. Abbiamo scelto l’età dei 9 mesi perché molti piccoli a questa età hanno capacità di spostarsi, gattonano in molti casi e cominciano, nei mesi successivi, con i primi passi.

Dovrete avere molte accortezze per tutelare benessere e sicurezza dei vostri bambini e di sicuro avrete molto “bagaglio” da portarvi dietro. Qui  alcune dritte su cosa portare in spiaggia con i bambini piccoli e quali precauzioni prendere.

Quello che ci piacerebbe

Nell’immaginario dei neogenitori l’immagine di una giornata al mare con i bambini è marittimo-elegiaca:  il mare, il sole, un lettino o una stuoia dove sdraiarsi mentre il piccolo gioca con formine, secchiello, paletta; se è seduto sulla spiaggia il nostro piccolino ideale non la mangia, ha sempre il cappello sulla testa ed è il ritratto della pace interiore.

Quello che succederà davvero

Questa è un’immagine da pubblicità  che non racconta che su quel telo il piccolo ci starà dai 3 ai 5 minuti, poi sarà tutto un muoversi sulla spiaggia, andare a destra e sinistra, mangiare la sabbia, tentare un approccio spericolato all’acqua o urlare come un dannato se l’entrata in mare con i genitori gli fa paura.

I fondamentali per una giornata in spiaggia

Al mare i bambini si divertono, ma si stancano anche, e quando succede questo, diventano più irritabili e iperattivi: è il paradosso della prima infanzia.

Gli orari  in cui è consigliabile andare al mare con i bambini

L’ideale è scendere in spiaggia alle 8:30/ 9:00, battere in ritirata verso le 11:30 e ripresentarsi dopo le 16:30. L’indicazione è incontestabile e viene ovunque ribadita da pediatri ed esperti: nella fascia oraria dalle 11:30 alle 16:00 in spiaggia, i piccoli, non ci devono stare.

Pausa pranzo a casa o nella struttura di vacanza che avrete scelto, dunque: il sole a quell’ora sapete benissimo che è cocente e non è consigliabile tenere i bambini così piccoli all’aria aperta.

Se cercate l’attenuante nella crema solare 50 “super mega total plus” sappiate che non regge. Gli schermi solari, per quanto potenti, non proteggono al 100% le pelli tanto delicate dei bambini e quello che è dichiarato sulla crema solare, non corrisponde sempre a verità: http://www.nononsensecosmethic.org/spf-protezione-solare-non-fatevi-ingannare-dai-numeri/.

Se proprio non potete tornare ad un “campo base”

Ombra, ombra, ombra. Fate in modo che ci sia una zona d’ombra ventilata nelle vicinanze (una pineta o un giardino in cui tenere il bimbo sul passeggino durante il sonnellino) o, se anche questo manca, attrezzatevi con ombrelloni, tende da spiaggia … Insomma, dovrete allestire un luogo protetto dove tenere il bambino nelle ore più calde.

La tenda da spiaggia sembra essere lo strumento più adatto, deve avere certe caratteristiche, tuttavia: deve impedire ai raggi UV di penetrare nella sua struttura, deve essere  traspirante, stabile in caso di vento e, magari, facilmente trasportabile.

Abbigliamento

Se siete in spiaggia nelle ore più calde, allora i bambini devono essere “vestiti” e avete diverse possibilità:

una banale tshirt di cotone bianca

una maglietta specifica da nuoto che oltre a proteggere dal sole ha anche il vantaggio di proteggere dal freddo dell’acqua di mare

Idratazione

I bebè e i piccolini sono molto più sensibili degli adulti e sopportano meno il caldo,  al dì la del bere molto (bere che va proposto continuamente, visto che i piccoli piccoli non lo chiedono), sono utili gli spray di acqua termale da nebulizzare in prossimità del viso, delle braccia, caviglie e polsi.

Anche una banale salvietta di spugna bagnata di acqua dolce e poi ben strizzata è un sollievo, se passata sulla zona della fronte e del collo quando l’afa è soffocante.

Abbiamo raccomandato la crema solare, ma abbiate cura di avere con voi un gel all’aloe da spalmare dopo la doccia d’acqua dolce prima di andare via.

L’aloe ha moltissime proprietà: nutre pelle e capelli, calma le irritazioni, cura piccole ferite e scottature. Mio suocero ha diverse piante e il gel lo estrae direttamente dalla pianta conservandolo poi in un barattolo chiuso in frigo per 2 settimane. Se non siete dei maghi del fai da te, a questo link trovate i gel di aloe con il miglior inci (composizione) in commercio: http://ecocentrica.it/gel-aloe-vera-consigli-gli-acquisti/

La protezione

Gli occhiali da sole

devono essere avvolgenti (lenti conformi alle norme europee): sono questi i modelli che meglio proteggono gli occhi perché bloccano i raggi nocivi provenienti anche lateralmente. In genere i bambini piccoli li rifiutano, ma se riuscite a farglieli portare è meglio.

Il cappello

preferibilmente a tesa larga: offre un  grado di protezione maggiore rispetto ad una bandana.

La crema solare

Punto delicato della situazione perché in commercio c’è di tutto e moltissimi prodotti non sono all’altezza di quello che promettono. Per i bambini occorre usare prodotti specifici, con un SPF alto, filtro minerale e, soprattutto, un buon INCI; a questo link trovate prodotti ottimi testati dall’Environmental Working Group http://www.ewg.org/sunscreen/best-kids-sunscreens/

Braccioli, salvagente, tavoletta …

Dai sei mesi ci sono le ciambelle con la seduta: sono comode e vengono sempre guidate da un adulto. A due anni i bambini sono in grado di tenere la testa fuori dall’acqua e cominciano a muoversi da soli, a questo punto le ciambelle con seduta possono essere pericolose perché muovendosi i bambini possono sbilanciarsi e ribaltarsi, rimanendo con la testa sott’acqua.

La ciambella senza seduta va valutata bene in relazione al diametro, calcolando che se è troppo largo il bambino perdendo la presa scivola sott’acqua, ma se troppo stretta, può lasciare i segni delle cuciture di plastica provocando irritazioni.

Stare a galla con i braccioli non è così intuitivo le prime volte e l’ideale sarebbe stato frequentare un corso di acquaticità neonatale insieme ai genitori (dai 0 ai 3 anni): oltre a prendere confidenza con l’elemento acqua, i bambini imparano a stare a galla con i braccioli. Prendeteli di buona qualità e conformi alle normative europee.

Quando il bambino si sente sicuro e si muove nell’acqua con agilità, potrete provare la tavoletta come ausilio allo stare a galla, ultimo step prima di imparare a farlo da soli (e sempre con un adulto accanto!!).

Canotto riempito d’acqua o piscina da spiaggia

Un canottino pieno di acqua lasciata prima intiepidire al sole e poi messa all’ombra dove galleggiano giochini di gomma è un ottimo modo per intrattenere il bambino piccolo, in sicurezza, in spiaggia.

Esiste una speciale piscina da spiaggia portatile che si può usare dai 10 mesi. Occorre scavare nella sabbia una piccola buca e inserire la piscina, fermandola con appositi picchetti. Ha in dotazione giochini e spruzzini e, una volta che si va via dalla spiaggia, la si ripiega e si porta via in un sacchetto con cerniera. Su internet la trovate bene digitando “piscina da spiaggia per bambini”, la trovate anche qui: https://www.brickoneweb.it/it/catalogue/product/piscina-da-spiaggia-1-2-3-soleil-ludi

Braccialetto-allarme per ritrovare i bambini

Anche per questo articolo troverete una marea di prodotti su internet: dal semplice braccialetto in cui indicare nome bambino e cellulare dei genitori, a sofisticati sistemi GPS. Non abbiamo un prodotto da consigliarvi, ma abbiamo fatto una ricerca controllando le recensioni di chi ha acquistato prodotti di questo tipo sul sito Amazon e il risultato è stato abbastanza prevedibile. I prodotti che costano poco hanno per lo più cattive recensioni: braccialetti che non si agganciano bene, materiali scadenti, funzionalità ridotta o inesistente rispetto a quanto promesso.

A questo link trovate una lista di braccialetti antismarrimento che sono stati testati e che hanno realizzato i migliori feedback: https://thebizloft.com/bambini-in-spiaggia-braccialetto-localizzatore-sicuro/I prezzi fluttuano dai 50 ai 100 Euro.

Adesso che avete fatto le valigie, siete pronti a scendere in spiaggia 🙂 e non fatevi prendere dallo scoramento, arriverà un giorno, non molto lontano purtroppo, in cui non dovrete portare quasi niente: i figli in spiaggia non vi degneranno di uno sguardo se non per venire a chiedervi il soldi del gelato. Non so se questo sia meglio …