Fuori dalle rotte museali più “scontate” per chi visita la città, in piazza San Pancrazio, ha riaperto il 9 gennaio 2019, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione, il Museo Marino Marini. È visitabile gratuitamente (sia per i grandi sia per i bambini) e raccoglie l’opera del grande artista pistoiese Marino Marini (Pistoia, 27 febbraio 1901 – Viareggio, 6 agosto 1980) che è stato un artista, scultore, pittore, incisore italiano. Non solo, il museo si trova all’interno dell’ex-chiesa di San Pancrazio nella quale rimane, ancora consacrata, la Cappella Rucellai (ingresso con contributo) con il Tempietto del Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, un tesoro che già da solo, varrebbe la visita al Museo.

Perché con tanti musei che ci sono a Firenze, dovremmo visitare il Museo Marino Marini?

Perché è gratuito e vi sembra poco? Nella gratuità non ci metto solo il beneficio del risparmiare denaro, ma anche e soprattutto, il fatto che ci vengono aperte le porte a un gioiello di arte contemporanea di cui possiamo godere con i nostri bambini ogni qual volta ce ne venga voglia. E ancora: se siete turisti a Firenze, con un programma fitto fitto di appuntamenti giornalieri, quanto di meglio che entrare in un museo dalla struttura architettonica unica (un grandissimo open space) che si sviluppa su più piani collegati da imponenti scalinate a vista e passerelle che vi permetteranno una panoramica dall’alto delle opere, eccezionali, di Marino Marini. Ci sono panche per sedersi e ammirare la bellezza delle sculture.

Con tutto questo, non pensiate che vi stia suggerendo una destinazione di ripiego, tutt’altro, voglio invogliarvi ad approfittare di questo regalo che ci viene fatto in una città i cui musei non si varcano senza un biglietto, il cui costo, talvolta, è proibitivo per le famiglie.

Ma cosa contiene il Museo Marino Marini?

Marino Marini è stato un artista, scultore, pittore, incisore italiano. Il Museo presenta ai visitatori l’attività dell’artista documentandone tutti gli aspetti attraverso 87 sculture, 35 dipinti, 30 disegni e 30 incisioni. L’opera di Marino Marini è capace di evocare voli di fantasia e libere interpretazioni che usciranno spontanee dalla bocca dei vostri bambini e che dovrete, questo il mio consiglio, ascoltare con grande attenzione, spingendoli a esprimere senza vergogna o timore di sbagliare, cosa suggeriscono loro le opere d’arte esposte. La vita di Marino Marini la trovate raccontata sul sito del museo: https://museomarinomarini.it/artista/vita-e-storia/

Un errore da non fare: andare al museo impreparati

Oltre al fatto che è una cosa che non si dovrebbe mai fare, in questo museo, un minimo di informazione prima di entrare è d’obbligo. Io ho commesso questo errore e me ne sono pentita. A mia discolpa posso dire che mi aspettavo di trovare all’interno del museo pannelli esplicativi ad accompagnamento delle opere esposte, e altre info sulla vita dell’artista. Sul momento, vi confesso che ho provato anche una punta di delusione. Poi però, parlando con la responsabile del dipartimento educativo, la Dottoressa Chiara Lachi, mi è stato spiegato che non è per incuria o snobismo il non aver dotato il museo di pannelli esplicativi, “ma è una scelta di allestimento del museo intenzionalmente concepita nel 1988, in modo da lasciare libertà di approccio e di interpretazione ai visitatori, dal percorso negli spazi del museo alla visione delle opere; è un museo monografico pensato come un’immersione nel mondo artistico di Marini. Si potrebbe definire un museo costruttivista. Quindi, non è in programma la realizzazione di materiali informativi ed esplicativi permanenti, che alterino l’allestimento del museo. Il museo si doterà comunque presto  di audioguide da mettere a disposizione del pubblico.” Se programmerete una visita in questo museo, prendete le audioguide, vi accompagneranno nella visita permettendovi di abbinare all’impatto emozionale, tante informazioni importanti.

Ma allora, come fare per non arrivare al museo ignorando cosa ci verrà proposto?

Se non siete interessati alle audio guide, studiate il bellissimo sito del nuovo museo che trovate a questo link: https://museomarinomarini.it/ 

Qui, troverete cenni sulla vita di Marino Marini, sulla sua poetica (leggete questa pagina scritta con grazia e passione dai curatori museali: https://museomarinomarini.it/artista/poetica/) e di come la critica negli anni si è posta di fronte alla sua opera.

Le opere esposte, struggenti

Io e mio figlio di 10 anni abbiamo passato qui oltre un’ora di tempo ed è un tempo eccezionalmente lungo, se considerate che abbiamo affrontato una visita semplicemente emozionale, senza spiegazioni o letture a supporto (le audio guide non erano ancora disponibili). Mio figlio, in particolare, ha passato moltissimo tempo di fronte alle opere di Marino Marini. Al piano terra del museo, è rimasto incantato dall’imponenza delle opere, in particolare “Il grande grido, 1962” e il “Miracolo”. Le due opere, realizzate in bronzo, trattano un tema caro a Marini i “cavalieri e i cavalli” che tuttavia non abbiamo individuato (accidenti a chi non si informa prima di una visita guidata! 🙂 “. Ludovico, mio figlio, ha visto nelle contorte figure mostri alieni a bordo di astronavi pronte a sbarcare sulla terra. Ma poi, salendo le scale e affaciandoci da una delle passerelle, il nostro sguardo è stato rapito dall’espressione del cavaliere col volto rivolto verso l’alto. È stato mio figlio suggerirmi che la sua espressione era di strazio, forse perché ferito o forse perché aveva visto gli orrori della guerra.

Cavaliere, 1947. Alle sculture di Marino Marini si accompagnavano, nel momento in cui abbiamo visitato il museo, le installazioni Slam Jam realizzate in occasione di Pitti Uomo. Nell’opera di Marino Marino il cavaliere incarna inizialmente la razionalità e la misura. Ma la guerra incrina questo mito positivo.
Il cavaliere a cavallo è una delle figure guida dell’immaginazione di Marino Marini. Dagli anni 30 ricorre nella sua opera.

Le sculture lignee

Al secondo piano del museo, si possono ammirare le sculture lignee dell’artista e vi assicuro che abbandonare questo piano per passare oltre non è facile: si rimane rapiti dall’intensità delle opere presenti.

Nuotatore, 1932. Quest’opera è considerata uno dei capolavori della scultura del Novecento. Il nuotatore è nudo ed è seduto nella posa caratteristica del pensatore e del filosofo. L’opera racchiude le riflessioni dello scultore sull’uomo, prima che la sua ricerca si concentri sul tema quasi esclusivo del cavaliere.

Le figure femminili

Altrettanto impressionanti, sono le figure femminili in bronzo e terracotta che si trovano sempre al secondo piano del museo. La figura femminile è un altro dei temi cari a Marini. La ricerca di figure mitiche in grado di raccontare il suo mondo interiore, spinse l’artista a raffigurare un’immaginaria divinità simbolo di fertilità e generatrice di vita. Valorizzate dall’illuminazione del museo, queste figure femminili, in particolare quella accucciata in avanti, ci hanno profondamente commosso. Io ho percepito nella posizione della figura stanchezza e bisogno di riposo, mio figlio, invece, ha visto una donna che stava pregando.

I ritratti scultorei

Il ritratto per l’artista fu uno strumento di lettura dell’essere umano. I suoi modelli, che vedrete nel museo, sono collezionisti, direttori dei musei, familiari e amici, ma anche alcuni protagonisti della vita culturale dell’epoca.

Gli enormi spazi del Museo sono anche luogo destinato a ospitare mostre temporanee, tenete d’occhio la pagina del sito del museo che vi aggiornerà sugli eventi in corso e su quelli futuri.

Il Museo Marino Marini per le famiglie

Il Dipartimento Educativo del museo lavora molto con le scuole di ogni ordine e grado e con il pubblico delle famiglie, offrendo attività di mediazione gestite da educatori museali, all’interno delle quali, con modalità interattive e ludiche, vengono date informazioni e approfondimenti sull’artista e sul museo. Il calendario delle attività dedicate al pubblico delle famiglie le trovate sul sito del Museo e pubblicate, di volta in volta, sulla sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/museomarinomarini/

Bibliografia e ringraziamenti

Le informazioni sulla vita e le opere di Marino Marini che trovate in questa recensione sono frutto della lettura del libro: Figure con parole, a cura di Cristina Bucci e Chiara Lachi, Firenze, 2008 (dialoghi teatrali di Roberto Piumini, fotografie di Hide Ashizawa). In particolare, mi sento di ringraziare Chiara Lachi, responsabile Dipartimento Educativo, per aver risposto alle mie tante domande, spesso esageratamente ingenue, e avermi guidato alla comprensione della poetica del museo.

Contatti

Museo Marino Marini, Piazza di San Pancrazio 50123 Firenze, tel: +39 055219432, email: [email protected], ORARI DI APERTURA: sabato-domenica-lunedì dalle ore 10 alle ore 19, martedì-venerdì  su prenotazione.

Da non perdere, all’interno del museo, la visita alla Cappella Rucellai