Un gioiello dell’architettura nell’ex Chiesa di San Pancrazio

In piazza San Pancrazio, nell’edificio che ospita il Museo Marino Marini, è custodito un tesoro rinascimentale di cui non molti, anche fiorentini purtroppo, sono a conoscenza: il Tempietto del Santo Sepolcro realizzato da Leon Battista Alberti all’interno della Cappella Rucellai.

Entrando nella Cappella, l’altare si trova alla vostra destra, mentre alla vostra sinistra si erge maestoso e meraviglioso il tempietto.

La cappella Rucellai, o del Santo Sepolcro, si trova nella navata sinistra della dell’ex-chiesa di San Pancrazio che oggi si presenta interamente sconsacrata, ad eccezione di quest’area. La sua realizzazione, in realtà, si sviluppò in diverse fasi, l’ultima delle quali fu presa in carico dall’Alberti per volontà di Giovanni di Paolo Rucellai, comportandone l’attestazione di paternità dell’opera all’artista.

Il tempietto visto dalla prospettiva dell’abside, dal lato opposto alla sua porta d’entrata

Leon Battista Alberti dovette confrontarsi con un complesso di strutture preesistenti che in parte condizionarono i suoi progetti operativi. Il tempietto doveva realizzare una copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme, così come veniva descritto dai pellegrini di ritorno dal loro viaggio. Il Santo Sepolcro dell’Alberti ha le stesse dimensioni dell’originale, anche se lo stile è totalmente diverso, poiché è una versione stilisticamente aggiornata sulle novità architettoniche del Rinascimento. Il tempietto presenta una base rettangolare le cui dimensioni risultano fra loro in rapporto aureo e una spettacolare abside sul lato opposto all’ingresso.

La Cappella Rucellai, contenente il Sacello del Santo Sepolcro, fu l’ultima opera che Leon Battista Alberti realizzò a Firenze, dopo aver svolto numerosi incarichi su commissione dei Rucellai.

Nel 1808 la cappella fu separata dalla chiesa che venne sconsacrata e trasformata, per editto napoleonico, in una sala d’estrazione della Imperiale Lotteria di Francia. Da allora, il varco di collegamento fu murato e per la cappella, che continuò a essere consacrata al culto, venne costruito un nuovo ingresso su via della Spada.

L’opera replica il sepolcro in cui fu deposto il corpo di Cristo, il collegamento è testimoniato dal fregio perimetrale col versetto di Matteo relativo alla Resurrezione: ““Yhesum queritis nazarenum crucifixum surrexit non est hic. Ecce locus ubi posuerunt eum“ (“Cercate Gesù Nazareno crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove lo hanno posto”).

L’interno del sacello è composto da un’unica camera sepolcrale contenente una lastra in marmo appoggiata ad una delle pareti. L’ingresso come vedete dalla foto, è collocato in maniera decentrata rispetto alla parete ovest poiché metà della camera sepolcrale è interamente occupata dal sepolcro di Giovanni Rucellai, e dunque una porta centrata non avrebbe consentito l’ accesso.

Scorcio rubato dall’entrata al saccello

Entrare nella Cappella e ritrovarsi con il tempietto alla propria sinistra suscita nei visitatori stupore ed emozione. Per i bambini è quasi inevitabile esternare in maniera plateale la sorpresa di trovarsi di fronte ad un’opera architettonica che si intuisce essere la “miniatura” di un’altra opera di dimensioni colossali. L’istinto è quello di lanciarsi nella perlustrazione, girandoci intorno fino a che non si trova l’entrata (tenete d’occhio i bambini: tendono a scattare per correre intorno al tempietto. Che l’opera sia una tomba, lascia i bambini letteralmente di stucco e li porta a fare un milione di domande (non fatevi trovare impreparati! 🙂 ).

Informazioni utili per la visita

La Cappella Rucellai, insieme all’ex-chiesa di San Pancrazio, ha riaperto al pubblico il 9 gennaio 2019 con speciali modalità di visita, dopo la ristrutturazione del museo Marino Marini le cui opere qui sono ospitate. Dal 19 gennaio 2019 la Cappella Rucellai è aperta in due fasce orarie giornaliere, 11-13 e 15-17 (nei giorni di sabato, domenica e lunedì) con un servizio di visite accompagnate. La Cappella Rucellai col Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti è visitabile soltanto con una visita guidata su prenotazione. Contributo richiesto 6,00 Euro.

A sostegno della visita

Un mediatore sarà presente per accogliere e accompagnare i visitatori all’interno della Cappella, offrendo informazioni e approfondimenti a chi è interessato, in italiano e in inglese. Inoltre, c’è una postazione dove sarà sempre possibile vedere un video informativo sull’Alberti e sulla Cappella Rucellai, in italiano con sottotitoli in inglese.

Contatti

Museo Marino Marini, Piazza di San Pancrazio 50123 Firenze, tel: +39 055219432, email: [email protected], ORARI DI APERTURA: sabato-domenica-lunedì dalle ore 10 alle ore 19, martedì-venerdì  su prenotazione.

La Cappella Ruccellai è all’interno del Museo Marino Marini, visitatelo!