Vacanze estive e tempo di compiti

vacanze estiveTanto lo so che la maggior parte di voi, genitori  con bambini che stanno frequentando la scuola ha già comprato il librino dei compiti delle vacanze. Non so se questi libretti siano utili o no, so che molti genitori sono assolutamente contrari ai compiti durante le vacanze estive e le discussioni in merito sono molte, ma non è questo il contesto dell’articolo che leggerete. Mi limito a segnalare la bruttezza di molte di queste edizioni con copertine orrende che assemblano foto di bimbi con maschere e boccagli, pattini, skate e sandaletti,  sorrisi di marmo su sfondi vacanzieri … Che ti passa la voglia di farli appeni li vedi e ci credo che poi ai bambini diventano antipatici. Come organizzare i compiti estivi e come fare in modo che ad essi sia associata l’idea di un momento gradevole? Come corredare il tutto circondandosi di cose belle e di ordine? Come rendere le esperienze estive occasione di crescita e fonti di ricordi per i mesi invernali? Ecco qualche spunto di riflessione.

Come affrontare i compitini delle vacanze

bookUna volta una mamma mi disse: “Ah, ai compiti delle vacanze estive io ci tengo molto e credo che facciano bene, abbiamo già comprato il librino e l’abbiamo anche già fatto tutto, così ci leviamo il pensiero e poi luglio, agosto e metà settembre siamo liberi” Era la fine di giugno. Ma che senso ha? I compiti estivi, ammesso che ne condividiamo l’idea, dovrebbero essere un piccolo allenamento da fare quasi quotidianamente per tenersi in esercizio: quel tanto che basta a rinforzare o recuperare le competenze acquisite, senza stressarsi  inutilmente. Lo stesso vale per la stracanata dei molti genitori pentiti che obbligano i bambini a fare i compiti nella quindicina di settembre che precede l’inizio dell’anno scolastico, qual è l’utilità? Nessuna. Lascia ai bambini quel senso di fastidio nei confronti dei compiti e far passare loro il concetto che tutto ciò che riguarda la scuola è una faccenda da liquidare il più in fretta possibile.

Quando fare i compiti

In un momento di tranquillità, a mente fresca e in un luogo piacevole. L’anno scorso, in spiaggia, al bagno che frequento da anni, si è sparsa la voce che ho una formazione da insegnante di lingua e letteratura italiana e da quel momento è partita una processione di bambini che arrivava al mio ombrellone per coniugare verbi, fare analisi logica, chiedere delucidazioni sulle frasi principali e quelle dipendenti dove ci vuole il congiuntivo. Nessun problema: per me che detesto il sole e se posso stare all’ombra a fare altro non mi pare vero è stato divertente e piacevole. Però, è giusto che tutti questi bimbi alle 2 del pomeriggio si ritrovassero in un fazzolettino d’ombra con la nonna carabiniera che “se non fai almeno tre paginette domani non ti porto in spiaggia!!”

O la sera, dopo una giornata a correre, giocare, e stancarsi ai centri estivi? Io non ho una ricetta per voi sull’orario e il momento giusto per fare i compiti: ogni famiglia ha le sue routine e ogni genitore conosce i propri bambini. Per noi il momento giusto è la mattina dopo aver fatto colazione. Le temperature sono gradevoli, la mente è lucida e una ventina di minuti da dedicare a fare un paio di pagine di libretto delle vacanze non ha mai ucciso nessuno, credo. Alla lettura, invece, lascio il tempo che i bambini ritengono opportuno e il momento che preferiscono: c’è chi si posiziona nel raggio d’azione dell’aria condizionata e legge il suo libro, chi preferisce la sera prima di dormire, preferibilmente con me accanto, chi legge al sole,  dopo aver fatto il bagno con i raggi che rendono abbagliante la pagina (Guendalina, figlia mia, ma come fai???) insomma, la lettura è un piacere e così deve essere percepita, e come ogni piacere lo si gusta quando più si preferisce.

Fare ordine nei materiali scolastici, archiviare fogli e libri già usati e preparare un set che segua i bambini durante le vacanze

materiali cancelleriaMi piace dare sempre la sensazione (o illusione?) ai bambini che ogni momento debba avere il suo scenario e il corredo adatto. Forse avete figli molto precisi e ordinati, purtroppo i miei bambini non sono così e alla fine della scuola le cartelle sono un’accozzaglia di quaderni spiegazzati, astucci sguarniti, orecchie ai libri, matite masticate e pennarelli privi di tappo. Innanzitutto,  ordine. Mettere in ordine le proprie cose ha la funzione di far sopravvivere una famiglia (se poi è numerosa come la mia è di vitale importanza) e darsi un ordine mentale: chiudere il capitolo anno passato buttando quello che si è rotto, riassemblando e salvando quello che è ancora integro, archiviando quello che non sarà più usato. Una volta fatto ordine sui materiali che già i bambini hanno, compriamo qualche piccola cosa che renda piacevole e bello da vedere il nuovo contesto di studio. Tiger su questo è fenomenale: a poco prezzo potrete trovare gomme da cancellare, quandernini, matite e temperamatite buffi e decisamente estivi, e poi astucci o scatole adatte a contenere il tutto. Noi ci facciamo un set per l’estate e ogni bambino ha il suo che lo segue in vacanza o dai nonni, al mare o in montagna con tutto il necessario per fare i compiti. Questo stratagemma è utile per non ritrovarsi senza cancelleria ovunque voi siate, non perdere schede e materiali dei compiti della vacanza da un posto e un altro e responsabilizza i bambini a occuparsi delle loro cose.

La scatola (o il sacchetto) dei ricordi delle vacanze

Un’idea bellissima che viene realizzata dalle maestre dei miei figli più piccoli è tutta da copiare e io l’ho proposta anche agli altri bambini. L’ultimo giorno di scuola i gemelli sono tornati a casa con una scatola di cartone disegnata e personalizzata dai loro che portava il titolo di La scatola dei ricordi dell’estate di … e a seguire il nome del bambino. ricordi estate

Non si tratta altro che di una scatola di cartone che i bambini hanno il compito di riempire con tutto il bagaglio di esperienze estive fatte insieme ai genitori o in vacanza nei campi estivi, ma anche con i nonni, i cugini e gli amici. Una scatola che possa conservare piccoli oggetti, come sassi trovati sul greto di un fiume, conchiglie di mare (occhio a lavarle bene prima perché poi puzzano che non si sta accanto), biglietti di concerti, musei e altri posti visitati durante l’estate. Disegni, ritagli di giornale, volantini, cartoline e fotografie. Piccole pagine di diario con il racconto di una giornata speciale. Se la scatola è troppo ingombrante, funziona bene anche il “sacchetto dei ricordi” una busta di carta anch’essa da disegnare che assolve alla stessa funzione di raccolta di esperienze e ricordi.

Pensate a come sarà bello, a novembre, in un pomeriggio di brutto tempo, tirare fuori questi materiali e ad ognuno di essi rievocare una storia o un ricordo.