BimbiGQuesta è una drittona e in realtà dovrei farmi pagare bene per condividerla con gli altri, ma poiché è passata mezzanotte e ancora voglia di andare a nanna non c’è, butto giù due righe e rivelo il segreto dei segreti: come far fare ai figli ciò che volete voi …Ricordo perfettamente l’odio che nutrivo per tutto quello che era “maglina della salute”, con spalla larga, manichina, spallina, manica lunga, non importa, era uno strazio anche perché nei pantaloni non ci voleva stare, sgusciava fuori ad ogni movimento e mi toccava ancorarla alle mutande, scomodo e di breve durata anche perché usciva anche da lì. Non ricordo quando ho ottenuto il permesso di non doverla mettere, probabilmente già alle medie (forse mia madre era stanca di assistere al penoso spettacolo della maglietta ben inserita nelle mutande) e mi sono ripromessa che mai e poi mai, i miei figli avrebbero subito un tale strazio. Infatti nessuno a casa mia deve portare quell’aggeggio, sì è come state pensando, che sia estate o inverno a -10, nessuno è obbligato a mettersi la maglietta della salute. Quindi, per magia, 2 su quattro hanno cominciato a chiedere: “Ma perché noi non possiamo portare la maglietta sotto?” “Certo che potete, se la volete, la volete?” “Siiiiiiiii!!!” e quindi compragli le magliettine che cercano e si mettono tutte le mattine, non voglio sapere se le ancorano anche loro alle mutande o se ne fregano.

Ho tanti aneddoti da raccontare che dimostrano che, quando una questione per noi non è importante, non insistiamo, stressiamo, bubiamo, minacciamo, e magari otteniamo proprio un effetto contrario. E vado avanti a raccontare.  Adoro i bambini con i capelli lunghi, sia i maschi che le femmine e ho sempre lasciato che ricadessero morbidi, liberi e setosi sulle spalle, quindi, come da legge dell’opposto, ho ricevuto a colloquio i bambini maschi che hanno perorato la causa dei capelli corti perché “più pratici”. “Pratico” è uno degli aggettivi che odio di più al mondo, perché spesso lo associo al pratico che fa comodo agli adulti, al dimesso, al triste: la tuta da ginnastica è molto pratica, ma come non me la metto tutti i giorni per fare qualsiasi cosa, non la impongo come divisa ai miei figli perché “tanto pratica”.

Tornando ai capelli, poiché penso che sia giusto che abbiano un certo margine di decisione  sui loro capelli, mi sono morsa le mani e sono stati portati dal parrucchiere a tagliare i capelli: “Come li facciamo bei bambini? ” ha chiesto la parrucchiera? Risposta: “Normali corti, per favore”. Stessa musica con sciarpa, guanti, cappello di lana che odio perché bucano, pizzicano, costringono, ovviamente qual è stata la protesta/richiesta? “Perché tutti i bambini hanno i cappelli di lana e noi no? Li vogliamo!!”

In casa mia nessuno viene sgridato se va in giro scalzo (cioè li sgrida solo mio marito) io lo faccio e non sono ancora morta, loro hanno chiesto in regalo alla nonna le ciabattine. Uguale anche per i capelli dopo la doccia, non sono obbligati ad usare il phon fino a che, oltre ai capelli, si sono essicate anche le tonsille anzi, i maschi da quando portano i capelli corti possono proprio stare lontani dal phon e alle bimbe chiedo solo che levino il grosso del bagnato, se sono ancora un po’ umidi e ci vanno in giro per me fa niente (no, se ve lo state chiedendo, non si ammalano più degli altri bambini), ovviamente le bimbe adorano asciugarsi i capelli e giù di phon a manetta…

Quindi, perché non ce la faccio a fargli mangiare solo schifezze nella speranza che mi supplichino di mangiare le verdure? Perché non lascio stare quando vogliono guardare un altro cartone e un altro e un altro e continuo a pigolare perché vadano a leggere un po’ in camera loro? Perché insisto sull’importanza di fare i compiti, di stare educati a tavola, della bellezza di portare camicie e camicette (e allora?? Mi piacciono i bambini in camicia!!! Prima di storcere il naso pensate ai cappellacci di lana che rincancagnate sulle teste dei vostri poveri bambini e che i miei darebbero un orecchio per avere :-() e combatto sempre per ottenre queste cose?

Forse perché quando pensiamo che qualcosa sia importante siamo insistenti, poco seduttive, stressanti, lagnose ed è il modo migliore per rendergli inviso qualcosa. Ci ho pensato, i miei figli odiano il passato di verdura e io come lo propongo? Inesorabilmente, una volta alla settimana annuncio con la voce strozzata: “Bambini!! Stasera c’è la zuppa, non fate storie!!” E come a chiamarle, le storie arrivano, eccome!! E’ come una tragedia annunciata e più loro “capricciano” più io insisto facendogli la morale che la verdura fa bene, che la devono mangiare e prometto, minaccio, minaccio e prometto e alla fine la buttano giù come fosse cicuta e io odio aver assunto questo ruolo ed aver innescato questo meccanismo di rifiuto che porta me e loro in conflitto. Credo che a questo punto urga trovare una strategia diversa, anche perché poco tempo fa ho conosciuto dei bambini, bambini veri!!, che il minestrone di verdura lo mangiano senza problemi, anzi anche con una certa soddisfazione. Quindi il messaggio che la verdura fa schifo è arrivato a casa mia e si è attaccato agli animi come una brutta pianta infestante, ma altri genitori ci sono riusciti e non so come, a proporre o a non proporre la verdura con naturalezza, facendo in modo che non diventasse una questione attorno alla quale ingaggiare un braccio di ferro.

Urge un cambio di strategia e io ci sto riflettendo …