Violetta-Tour-Concerti-Italia-2013

Pro e contro del fenomeno Violetta

Violetta pro e contro. Uh, che argomentone! Titolo perfetto per un dibattito televisivo.

Qui, in verità, non voglio aprire un processo su Violetta o analizzare i pro e i contro del fenomeno televisivo del momento. Mi interessa lo scontro che protrebbe generarsi fra genitori e figli nel caso si giudicasse Violetta una cretina. Violetta, quindi, è un pretesto, l’occasione per riflettere su certi comportamenti. In questo caso parliamo di Violetta, ma l’imputato potrebbe essere Ben Ten, le carte Magic, Leone Cane Fifone (no dai, lui no, è oggettivamente troppo forte!!). Torniamo a Violetta.

Se Violetta vi piace il discorso finisce qui, non preoccupatevi dei pro e dei contro, godetevela in santa pace con le vostre bimbe sbracati sul divano esattamente come io mi divertivo a guardare Dancing Days insieme a mia mamma dopo la scuola.

 dancin10

Nonostante Sonia Braga, non ci sono stati danni cerebrali permanenti.

Lo scontro fra genitori e figli, facciamo che ne valga la pena

A me non interessa tanto questo punto, quanto piuttosto lo scontro che potrebbe generarsi fra me e le mie bambine nel caso in cui loro volessero, intensamente volessero, vedere Violetta.  Attualmente le mie figlie non guardano Violetta, non perché gli sia stato impedito, semplicemente sono state fatte altre proposte che fino a questo momento hanno riscosso più successo.

E profondamente, non credo proprio che Violetta sarà causa di chissà quali guai generazionali;  io sono nata nel 1971 e non è che il trio Georgie Abel e Arthur proponesse dei rapporti sentimentali più sani; o che Lady Oscar, con tutti i falsi storici, la sua ambigua identità e Maria Antonietta abbarbicata al Conte di Fersen nei boschi intorno a Versailles fossero roba da educande fersen_mar_ant.

E la rubrica della ginecologa del giornalino Cioè che proponeva argomenti per la nostra età (era la prima media?) parecchio scottanti e … Come la leggevamo con avidità, spesso senza capire troppo bene di cosa si stava parlando.cioè

 

Che facevano i miei nel frattempo? (Che faceva mia madre, a dir la verità, mio papà, nato nel 1936, era parecchio disinteressato a certe questioni). Mia madre aveva una tecnica che solo adesso sto riscoprendo interessante e di cui apprezzo la fine astuzia ;-).

La tecnica del Deviare e Controproporre

La tecnica di base di mia mamma consisteva nel binomio  “deviare e controproporre”, “deviare e controproporre”. Se io chiedevo di comprarmi o farmi vedere qualcosa che lei proprio trovava inaccettabile, la tendenza non era quella di dire NO e farci la morale sopra, anche perché sarebbe diventato alla fine un terreno di scontro e avrebbe reso l’oggetto del desiderio ancora più intrigante, a maggior ragione se lo avevano, o lo guardavano, i miei amici.

Mia mamma intanto prendeva tempo e diceva “vediamo” …, poi  controproponeva qualcos’altro, ci faceva appassionare e finivamo per dimenticare e ridimensionare il desiderio indotto da media, compagni, pubblicità.

In genere funzionava. Con questa tecnica abbiamo avuto i pattini, le biciclette, visto film al cinema, letto Piccole Donne, altri giornalini più adatti alla nostra età, giocato con le perline, ottenuto meravigliosi abiti per travestirci cuciti da lei,  e altre cose da fare. E attenzione perché noi, l’alternativa, non la percepivamo come un ripiego; semplicemente ci distraevamo dai desideri indotti, e se non erano davvero forti, svanivano nei giorni seguenti.

Se invece il desiderio rimaneva costante

Se poi non funzionava e continuavamo a rompere per ottenere qualcosa, cedeva, ma senza dare troppa importanza alla cosa e per ogni cedimento, faceva seguire un rinforzo educativo proposto da lei. La verità è che ci si dimenticava presto delle milioni di cavolate  e si passava ad altro senza aver speso troppo tempo in prove di forza fra noi (io e mia sorella) e lei. Sugli scaldamuscoli fluorenscenti in abbinamento a maxi maglioni coordinati la vinsi io e ottenni un bel completo rosa fluo che indossavo con orgoglio … ancora ho occasione di vergognarmi quando in giro rispunta qualche mia foto d’epoca.

Violetta e i suoi gadget a casa nostra

Ma torniamo a Violetta e ai suoi gadget. Dopo un pomeriggio a casa dei nonni le bambine sono rientrate a casa con l’album Panini di Violetta, forse ricevuto in omaggio di fronte alla scuola. La bambina grande l’ha visto, l’ha sfogliato e poi è passata ad altro, mentre  Corinna, 5 anni compiuti a settembre, si è esaltata. “Anch’io voglio vedere Violetta, mi compri le figurine di Violetta? Posso portare l’album a scuola? Perché a me non mi compri la maglietta? Ma lo sai che canta?” (La cuginetta di 10 anni durante le vacanze di Natale ne aveva parlato a lungo ad entrambe).

Per me l’istinto era quello di apostrofare Violetta una cretina, definire le sue canzoni con un sinonimo della parola “una merda”, prendere l’album, farci del sarcasmo e poi buttarlo via … Poi ho pensato, voglio davvero dare il via allo psicodramma che vede Corinna vittima della mamma cattiva che censura il talento di Violetta? Quante lacrime e scontri si merita Violetta?

Nessuno, per quanto mi riguarda. La battaglia con Violetta si vince con astuzia e con stile, non a braccio di ferro o al colpi di lucidalabbra (questa seconda immagine mi pare più appropriata)  … E allora alla domanda, posso fare l’album? Ho detto … “vediamo” e ho lasciato passare del tempo … L’album è stato portato a scuola, è stato sfogliato e risfogliato, mi sono prestata a leggere quei due o tre paragrafi di accompagnamento alla pagina delle figurine e siamo passati ad altro.

Io sono certa che se intorno a Violetta ci avessimo costruito un caso, ne sarei uscita sconfitta o senza voce, un po’ come mi succede quando propongo il minestrone di verdure.

Questa strategia mi è stata utile anche con le Carte Magic. Dopo avermi stressato per lungo tempo, Seba l’ha avuta vinta, ottenuto il suo pacchetto e giocato con gli amici di scuola. Le Magic poi sono state ridimensionate da lui stesso che continua a giocarci se c’è l’occasione, ma non sono più la sua unica fissazione.

Su una cosa sono rigorosa, l’esagerazione o la follia palese non passa. Seba ci ha provato a chiedermi una carta magic su e-bay del valore di 80 Euro … mi sentono ancora ridere al Campo di Marte … So che ci sono persone disposte a spendere oltre 150 Euro per portare i bambini a vedere il Musical di Violetta, io non sono d’accordo, mi sentirei la più presa per il c..o della terra …