La ripartizione spese dei figli diritto/dovere che si inserisce in un contesto emotivo difficile, quale quello della separazione

Articolo scritto con la collaborazione dell’Avvocato Lorenzo Cirri

Il divorzio è un momento doloroso e per entrambe le parti in causa e può trasformarsi in un girone dantesco. Ma gestire al meglio il rapporto con i figli è possibile, così come far quadrare i conti e gestire il ruolo di genitore sia trovandosi nella parte di chi è fuori casa o in quella di chi vive con i figli.

Per i padri

Una delle problematiche più ricorrenti è il come fare ad essere presenti anche senza vedere quotidianamente i propri figli e riuscire a passare con loro del tempo che permetta alla relazione di non deteriorarsi. C’è poi l’aspetto economico, altra fonte di preoccupazione, che si inserisce in maniera prepotente in un contesto di cortocircuito emotivo:  dopo una separazione è in genere il padre a cui spetta trovare  un’altra sistemazione e che deve sostenere numerosi costi in più per vivere. Non è un caso che molti finiscono per non pagare alla ex compagna la cifra pattuita e preferiscono dare denaro direttamente il bambino/ ragazzo temendo di non essere visto più dai figli come un buon genitore. E’ un modo di agire che, al contrario, non porta niente di buono se non  l’esasperazione dei rapporti e al coinvolgimento del tribunale.

Per le madri

Le difficoltà diventano enormi quando si tratta di donne che non hanno un lavoro anche a causa di precedenti scelte, non ultima quella di aver deciso al momento del matrimonio, in accordo con l’ex-partner, che il loro ruolo sarebbe stato quello di occuparsi della crescita dei figli. Donne che si ritrovano a sostenere la crescita di uno o più figli con i soli alimenti disposti dal Giudice durante la separazione, ma anche donne che vivono senza alcun sostegno, senza un reddito mensile. Una condizione che alla lunga contribuisce a distruggere lo sviluppo e l’equilibrio della madre, dei figli e del benessere della famiglia.

Ripartizione spese dei figli: uno schema completo delle spese ordinarie e straordinarie come punto di partenza chiaro sui diritti e i doveri dei genitori separati

L’articolo 30 della Costituzione si apre con la fondamentale ed inequivocabile disposizione secondo la quale: ‘‘è dovere e diritto dei genitori mantenere istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio’’. Eppure, come fa notare l’Avvocato Cirri:  “La disciplina di come ripartire le spese di mantenimento dei figli è uno tra i temi più dibattuti nelle aule dei tribunali in particolare si discute sulla qualificazione e sulla distinzione tra “spese ordinarie” (che incombono sul genitore collocatario) e “spese straordinarie” (che vanno ripartite tra i genitori).”

Come individuare correttamente cosa i giudici intendono per ‘‘spese straordinarie’’ mancando la specifica definizione normativa in proposito?

Il legislatore, forse al fine di garantire la ricerca da parte dei giudici della migliore soluzione per i singoli casi concreti, non ha delineato alcuna disposizione che elenchi e distingua precisamente le spese attinenti al soddisfacimento dei bisogni dei figli  tra ‘‘spese straordinarie’’ e ‘‘spese ordinarie’’.

Ci aiuta quindi a fare chiarezza su questo delicato punto l’Avvocato Cirri nell’articolo pubblicato sul suo sito e intitolato, appunto: Ripartizione spese dei figli: schema completo delle spese ordinarie e straordinarie.

Nel suo articolo non solo potete trovare uno schema dettagliato da stampare e utilizzare per organizzare la distribuzione delle spese, ma potete anche visionare una spiegazione in video esaustiva, per quanto possibile, sull’argomento.

Dato allora per compreso che non esista nessuna normativa che definisca le “spese straordinarie”, la guida offerta dall’Avvocato Cirri indica fa luce sulle spese straordinarie definendole in relazione agli esborsi necessari a far fronte ad eventi imprevedibili o addirittura eccezionali.

Le spese straordinarie

Sono spese per sostenere eventi imprevedibili o addirittura eccezionali e non rientrano nelle normali esigenze di vita dei figli. Visto che si tratta di spese non quantificabili e determinabili anticipatamente, queste non rientrano nell’ammontare dell’assegno di mantenimento mensile e debbono essere conteggiate a parte.

Le spese ordinarie

Le “spese ordinarie” sono invece le spese destinate a soddisfare i bisogni quotidiani dei figli, ovvero quelle spese a cui il genitore non “collocatario” o non “affidatario” contribuisce attraverso il mantenimento diretto e/o con l’assegno di mantenimento periodico (di solito mensile).

L’importanza di fare delle scelte sulla vita dei figli prese in comune accordo

Ribadisce su questo punto l’Avvocato Cirri che “presupposto fondamentale è un’attività collaborativa dei genitori nell’elaborazione e realizzazione del progetto educativo comune. Le scelte più importanti devono essere prese di comune accordo per evitare che il genitore non affidatario contesti all’altro scelte unilaterali ed arbitrarie, e possa poi non corrispondere la sua quota

Approfondimenti e tabella dettagliata delle spese ordinarie e straordinarie

Per approfondimenti sul tema anche in relazione al più ampio tema riguardante Il diritto di mantenimento dei figli, rimandiamo alla pagina web del sito dell’Avvocato Lorenzo Cirri il quale ha condiviso qui queste fondamentali linee guida:

Spese straordinarie e ordinarie, tabella dettagliata: http://www.avvocatofirenze.it/news/vari-modelli/2013/mantenimento-figli-schema-completo-delle-spese-ordinarie-e-straordinarie/

Assegno di divorzio, assegnazione e revoca: http://www.avvocatofirenze.it/news/2016/assegno-divorzio-revoca-e-revisione/

Categorizzazione delle spese per il mantenimento dei figli: http://www.avvocatofirenze.it/news/2012/le-spese-di-mantenimento-dei-figli-nella-separazione/

Avvocato Lorenzo Cirri

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