Visita guidata e laboratorio a misura di bambini

Il Museo dell’Opera del Duomo di Prato è un luogo imperdibile, bellissimo e inaspettato allo stesso tempo. Mi scoccia terribilmente aver aspettato tanto a visitarlo con i bambini. Probabilmente, se non avessi scoperto la rassegna di incontri dedicati alle famiglie organizzata qui dai Musei Diocesani e il Museo del Tessuto di Prato, la nostra visita non ci sarebbe stata e avremmo perso questa esperienza unica.

Un Museo che del suo percorso labirintico fa un valore aggiunto

Sono ben nove le sale museali che si incontrano lungo un percorso spettacolarmente arzigogolato e in parte sotterraneo che si apre sulla sala del Due e Trecento, continua nella Sala dei Parati, e poi giunge nella Sala della Sacra Cintola.

Da qui, il cammino scende nel sotterraneo nell’area di scavo dove, una sepoltura femminile del IX secolo, vi aspetta adagiata nel suo letto di pietra, coperta da un cristallo. I bambini, ve lo assicuro, si fermeranno in questa zona a lungo e volentieri. E poi il percorso prosegue, stavolta risalendo in un ambiente di struttura quattrocentesca, che ospita la pala di Filippo Lippi con le Esequie di San Girolamo.

Quando durante la vostra visita vi troverete ad attraversare il chiostro interno per raggiungere la seconda parte del museo, lo stupore di quest’angolo di pace e verde a cielo aperto vi costringerà a fermavi, beandovi di tanta bellezza.

Non mi dilungo ancora a descrivervi il percorso, trovare la descrizione delle sale a questo link, però vi ribadisco di andare: piacerà tanto a voi e anche ai bambini.

Una volta al mese, da gennaio ad aprile, laboratori per bambini

corollario perfetto della visita museale

L’occasione della visita vi si presenta ghiotta una volta al mese, grazie ad una serie di appuntamenti pensati per avvicinare i bambini (età minima 6 anni) alle opere del museo attraverso attività a loro misura.

La nostra visita al Museo e il laboratorio dedicato alla foglia d’oro

bambini da spettatori ad apprendisti di bottega

Ho partecipato con i bambini al primo dei 4 appuntamenti ai Musei Diocesani, sabato 27 gennaio. L’attività era dedicata ai bambini dai 6 agli 11 anni, ma mia figlia 12enne non ne ha voluto sapere di rimanere a casa e ci ha seguito. Pensavo avrebbe seguito la visita e poi lasciato stare la parte del laboratorio, considerandolo un affare da “bambini”. Tutt’altro, nelle foto la vedete concentrata a realizzare la sua tavoletta seguendo avida le direttive di Paola Mariotti, restauratrice e insegnante di restauro, bravissima a tenere i bambini incollati alle sue spiegazioni.

Bambini attenti e concentrati

Il segreto di tanta attenzione da parte dei bimbi credo sia stato il coinvolgerli in modo continuo, rendendoli protagonisti prima della visita e poi del laboratorio.

Paola è stata travolgente e non si è fermata un attimo, una volta invitando i bambini a toccare i materiali, un’altra passando una copia di una tavola da lei realizzata, un’altra ancora raccontando aneddoti curiosi sulla tecnica della pittura antica.

E poi la pazienza!! Ok, come restauratrice coltiva l’arte della pazienza nel suo lavoro, ma altrettanta ne ha messa a disposizione dei bambini presenti. Ha tagliato incessantemente i fogli dorati per accontentare i bambini e fare in modo che nessuno rimanesse indietro, li ha aiutati, assistiti, risposto ad ogni genere di domanda e li ha incoraggiati a portare a termine un lavoro per niente facile.

Ottima la sinergia che si è realizzata fra Paola e Sara dell ‘Associazione ArteMìa, la nostra guida nella presentazione del museo e le sue opere: il dialogo costante fra loro e la collaborazione nella gestione della parte pratica, ha permesso lo scorrere del laboratorio senza che ci fossero tempi morti.

Piacevolissime le spiegazioni di Sara: semplici per i bambini, ma mai banali. Anon è mancata una sapiente capacità di trasmettere la conoscenza attraverso un linguaggio semplificato e ricco di esempi curiosi.

Il tempo che vola come indicatore dell’efficacia di un’attività

Misuro sempre il successo di un laboratorio dalla soglia di attenzione dei bambini e dalla loro percezione del tempo che passa: se dopo due ore e mezzo non ne vogliono sapere di andare a casa e farebbero carte false per convicere lo staff a rimanere con loro, allora significa che l’attività è ottima.

Così infatti è stato per noi: siamo rimasti nella sala laboratorio fino all’ultimo momento, i bambini (e non solo i miei) hanno tartassato di domande Paola e Sara e ce ne siamo andati solo quando ha fatto capolino il custode a indicare, inequivocabilmente, che era “suonata la campanella”.

Consigli utili per partecipare

Venendo da Firenze parcheggiate in piazza Mercatale, è il posto più vicino, da lì a 5 minuti a piedi sarete arrivati. La stanza laboratorio ha una temperatura fresca, così come tutto il museo. Siccome i giubbotti ingolfano per fare le attività e i bambini hanno l’esigenza di toglierli, fate in modo che abbiano una felpa pesante. L’appuntamento per l’attività è alle 16:30. Si comincia con una visita museale agevole in compagnia di una guida che metterà il focus sull’opera legata al successivo laboratorio. Poiché il museo è bellissimo, arrivate prima e godetevi le stanze con i bambini, soffermadovi nel chiostro, nella piccola area archeologica, sui paramenti sacri in esposizione. Il laboratorio è intenso, forse al termine i bambini saranno stanchi e non avranno voglia di soffermarsi sui tesori museali qui nascosti.

Gli appuntamenti

Sabato 24 febbraio, Apprendisti di bottega si diventa: La tempera a Uovo

Un tempo gli artisti per rendere più brillanti i loro quadri inventarono la tecnica della tempera d’uovo, utilizzando pigmenti provenienti dal mondo naturale mescolandoli con il  tuorlo.

Seguendo le regole di un maestro d’arte i bambini sperimenteranno direttamente le diverse fasi di lavoro, dal macinare i colori al dipingere come i grandi pittori del Rinascimento.

Età: dai 6 anni, ore 16.30-18.30. In collaborazione con ArtéMia e la restauratrice Paola Mariotti. Prenotazione obbligatoria. Costo biglietto: 4 euro a partecipante

Sabato 24 marzo, Apprendisti di bottega si diventa: Oreficeria

Piccoli capolavori di oreficeria sacra, come calici, croci e ostensori si nascondono tra le sale del museo.

Sei curioso di scoprirli e conoscere la loro storia? In questa ricerca i bambini potranno apprendere i segreti di un maestro orafo e ad utilizzare gli strumenti del mestiere come le mazzette e i ceselli, lavorando su una lamina di rame già sagomata con disegno applicato.

Età: dai 6 anni, ore 16.30-18.30. In collaborazione con ArtéMia e il maestro orafo Andrea Amerighi. Prenotazione obbligatoria. Costo biglietto: 4 euro a partecipante.

Sabato 28 aprile, Apprendisti di bottega si diventa: Ceramica

Facciamo un salto indietro nel tempo, ti va?

Entrando nella Sezione archeologica si potranno ammirare piccoli oggetti in ceramica dal periodo etrusco al periodo rinascimentale. Sotto la guida esperta di un maestro d’arte i bambini conosceranno la loro storia e sperimenteranno con le proprie mani le tecniche di base per la realizzazione di varie forme della ceramica.

Età: dai 6 anni in su, ore 16.30-18.30.In collaborazione con ArtéMia e il Museo della ceramica di Montelupo Prenotazione obbligatoria. Costo biglietto: 4 euro a partecipante.

Info e prenotazioni

Le attività sono dedicate alle famiglie con bambini a partire dai 6 anni.