foto centro commVa bene, lo ammetto, ho preso 2,  e dico 2, giorni di ferie per sistemare gli ultimi regali di Natale, il primo giorno l’ho bruciato perché un albero è caduto sul tetto della scuola materna e quindi la mia mattinata dedicata ai cavoli miei si è trasformata in mattinata dedicata ai piccoli e la seconda, quella del 19 dicembre,  mi è preso un attacco di sconforto da centro commerciale: sto girando intorno al Natale da almeno 3 settimane e ancora mi scopro a caccia di regali?

Regali, ancora e ancora regali di Natale … Uffa + è il voto che mi merito per essere riuscita ad arrivare al 19 con l’ansia da regalo mancante.Ma cominciamo dai preparativi. Prima sono andata a farmi i capelli che abbisognavamo di una bella manutenzione alla ricrescita e sono stata cortesemente cazziata dalla signorina perché avevo 15 minuti di ritardo e in periodo natalizio non si fa! Capito!?!

Ho rimediato offrendole un caffè della pace. Poi capello-fluente munita, diritta verso i Gigli bella combattiva, in testa il mantra: “dai che in un’ora ce la fai, dai in un’ora ce la fai, dai in un ora ce la f …” Cribbio, ma quanta gente c’è di giovedì mattina alle 11.00? Hanno tutti chiesto ferie oggi? Di fronte all’ennesima calchetta natalizia mi è preso lo sconforto e una voglia tremenda di bere un cappuccino, riprendere la macchina, imbustarmi sotto le coperte e aspettare dormicchiando l’orario di uscita da scuola dei bimbi: e che andassero tutti a farsi friggere, quest’anno in regalo due bacetti sulle guance e rizzati. Come è finita? Come ci si immagina, il cappuccino l’ho preso, però ai Gigli ci sono rimasta e ho zombeggiato mezz’oretta senza meta entrando e uscendo dai negozi in attesa dell’idea delle idee. Ma perché sono ancora a cercare regali di Natale? Perché sono la fortunata vincitrice di tutti i regali da fare ai milioni di parenti di mio marito che gravitano intorno al nostro nucleo familiare.

Ogni anno mi riprometto che il mio lavoro finisce con la prima cerchia di parenti (da parte mia i soliti 4 gatti e da parte sua già un bel manipolo), gli amici stretti, i bambini e invece, alla fine, mi ritrovo a caccia dei pensierini da fare a triscugini e biszii. E sinceramente mi scoccia comprare la prima cavolata “basta che stia non oltre le 20 Euro” perché il regalo putrido comprato “giusto per …” , te lo grida in faccia che è una cagata. Porto nel cuore un’esperienza fatta una decina di anni fa quando una conoscente arrivò sotto le feste con un regalo per me. Una bella scatolina rosa a fiorellini di cartoncino che ho aperto con entusiasmo per scoprire che conteneva il nulla e che era la preziosa scatolina stessa il regalo … Di fronte alla mia faccia impietrita incollata al fondo della scatolina, è seguita anche la presentazione:

-Sai, è una scatola …

– Eh, lo vedo

– Per metterci quello che vuoi …

– Ah, che bella, mi serviva proprio.

Silenzio.

Poi la svolta, applicando il principio della letterina dei bambini a babbo natale (cioè non pensare all’oggetto, ma alla persona e a quello che le piace fare o la caratterizza) ho scelto un negozio, nel mio caso il negozio di prodotti naturali “Isola Verde” e dentro ho comprato tutto nel tempo recordi di 40 minuti (pacchetti regalo compresi). Una persona alla volta, tipo, Giulia: giovane, carina, capelli stupendi a cui tiene molto = shampoo naturale e maschera per capelli …  E via dicendo. foto buste

Adesso sono soddisfatta, ho il mio bottino di regali al sicuro in casa mia e non devo aver paura dell’effetto scatola di cartoncino 😉

Adesso manca solo il marito … 🙁