Alla scoperta della Galleria Palatina con i bambini

Affabulando a Palazzo Pitti, Galleria Palatina

Palazzo Pitti è uno dei simboli storici della città di Firenze, non sempre visitata dal turista e poco conosciuta dai fiorentini.

Dietro le mura di questo imponente (e austero) Palazzo della metà del ‘400, si nascondono opere imperdibili.

Un interno decorato con un lusso ammaliante, una delle più straordinarie raccolte di capolavori di pittori europei del 500/600, ben 500 opere scelte tra i capolavori delle principali collezioni medicee e, per finire, il magnifico giardino di Boboli.

Una visita tuttavia non così intuitiva quando la si intraprende con i bambini

Considerate che Palazzo Pitti e la Galleria Palatina, rispetto ad altri Musei di Firenze come il Museo Galileo o il Museo di Scienze Naturali La Specola, sono meno intuitivi per i bambini. Se in questi ultimi la presenza di macchine interattive, di strumenti scientifici e i grandi mappamondi in esposizione (parlo del Museo Galileo) o gli animali impagliati, gli scheletri, le impressionanti cere anatomiche (Museo della Specola) attirano in automatico l’attenzione dei piccoli e catturano il loro sguardo anche senza che ci sia una guida al percorso, per quanto riguarda la Galleria Palatina, l’attenzione dei bambini lungo il percorso va guidata, stimolata, sollecitata perché riescano a cogliere, nel meraviglioso patrimonio artistico conservato, un fil rouge, un filo narrativo che li coinvolga. Ecco perché la scelta di affrontare la visita con una guida specializzata e con un percorso a misura di famiglia organizzato da Florence and Tuscany Tours.

Ritornare, da fiorentina, a visitare Palazzo Pitti

Era tanto che non tornavo qui e ho colto l’occasione di portarci Corinna, che ha 9 anni,  prenotando un tour da titolo   “Affabulando a Palazzo Pitti” organizzato, come vi ho sopra accennato, da Florence and Tuscany Tours. Il percorso è pensato per andare alla scoperta della Galleria Palatina e degli Appartamenti Reali affrontando la visita con un ritmo narrativo simile a quello che si usa nelle favole, da qui la scelta di chiamare questo tipo di visite (ne trovate molte altre sul loro sito) col il titolo introduttivo di “Affabulando”.

Un selfie ci sta tutto prima di entrare

La Galleria Palatina e gli Appartamenti reali di Palazzo Pitti con i bambini

È una visita tagliata sui bambini ricca di nozioni storico/artistiche che grandi e piccini alla scoperta di una parte della storia di Firenze: chi erano i Medici e tutte le vicende legate alla famiglia più potente del Rinascimento fiorentino, i personaggi che hanno abitato dopo di loro questo maestoso Palazzo, le curiosità e gli aneddoti relativi alle loro vicende personali.

Corinna ama la storia, ma più che altro tutto quello che ruota intorno  alle principesse, quale posto migliore per fare un tuffo nel passato?

La partenza con la nostra guida

Il ritrovo era fissato con la guida davanti alla biglietteria, qui ci sono stati consegnati i biglietti d’entrata e i dispositivi audioguida con gli auricolari. La prima cosa che  i bambini hanno fatto è stato provare la “radiolina” tutti emozionati e scalpitanti dalla voglia di entrare, ma qualche minuto di attesa si è reso necessario perché la nostra guida ci facesse una breve introduzione al Palazzo e alla sua costruzione.

Grazie a lei i bambini hanno scoperto che il Palazzo fu eretto nella metà del 1400 per volere di Luca Pitti, un ricco mercante fiorentino che sognava la realizzazione di una costruzione talmente bella, da fare invidia ai suoi rivali di sempre, i Medici. Quella, si sarebbe rivelata la più grande e imponente residenza privata della città ma, ahimè, per problemi economici i lavori di costruzioni furono interrotti in corso d’opera. Fu Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici, che un secolo dopo diventò la proprietaria del Palazzo acquistandolo. I Medici, così, ne divennero i proprietari. Ampliarono notevolmente la struttura e realizzarono il meraviglioso Giardino di Boboli.

Non entrate subito, prima osservate la facciata

Ci siamo soffermati a osservare la facciata e la guida ha invitato i bambini ad osservare attentamente. La parete è fatta di pietra forte, una pietra tipica dell’epoca. È bastato poco perché i bambini, da soli, notassero che le pietre sono irregolari:  più grandi alla base, più piccole salendo verso l’altro,  ma c’è di più … La nostra guida ha invitato i bambini a osservare con più attenzione e ai piccoli osservatori è servito solo qualche istante in più per notare che è presente una pietra più lunga: ben 10 metri di pietra forte fatta mettere proprio da Pitti per affermare la sua potenza.

A quel punto, eravamo pronti per entrare e iniziare la nostra avventura alla scoperta della Galleria Palatina. Entrando nel grande cortile, ci siamo trovati di fronte la vista di Giardino di Boboli che avremmo avuto poi modo di ammirare nel corso della nostra visita dalle finestre dei piani superiori e siamo saliti su per lo scalone dell’Ammannati.

La visita alla Sala Bianca

Il primo impatto alla vista della  “la Sala Bianca” provoca lo stupore e lo sconcerto tipico di chi si trova di fronte ad una cascata improvvisa di bellezza inaspettata e per Corinna ha rappresentato la concretizzazione di un sogno: la sala da ballo delle principesse era lì davanti a lei… Immobile, ha ascoltato la guida, ma era così incantata e accecata da tutto quel candore che la vedevo perdersi con lo sguardo: “Chissà se erano tutte vestite di bianco …” Mi ha domandato, e poi: “Dove si sedevano le principesse? E i principi?

Peccato non si possa scavalcare il cordolo!

Io stessa, d’altro canto, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei bellissimi lampadari del 1700, opera di sfarzo e luce, cercando di immaginarmi i vari personaggi che erano passati di lì.

L’accecante bagliore della Sala Bianca

La scoperta delle altre sale

Nel frattempo, la guida era ripartita alla scoperta delle altre sale e noi, nostro malgrado, siamo riatterrate nel 2018 e ci siamo riaccodate al nostro gruppo.

Davanti a noi, nel procedere dell’avventura, un dedalo di stanze, corridoi, camere private, sale di rappresentanza. All’interno della Galleria delle Statue, la guida si è soffermata su due statue e poi ha mostrato ai bambini  l’albero genealogico della famiglia dei Medici, facendo un accenno alla loro storia, alle avventure e ai dettagli buffi legati ai personaggi. I bambini hanno interagito e anche gli adulti hanno seguito interessati.

Incantati di fronte al candore della statua che spicca fra i colori della sala

Ci siamo anche soffermati ad ammirare un tavolo rotondo realizzato in pietre dure e scagliola. La guida ci ha accennato all’arte fiorentina dell’intarsio delle pietre dure, mostrando cosa rappresentava l’intreccio di figure che vedevamo sul tavolo: una storia d’amore, WOW! La guida ha invitato i bambini  a cercare alcuni particolari e, anche in questa occasione, i bambini sono stati molto attenti. Corinna ha girato intorno al tavolo 3 volte e ogni volta scorgeva qualcosa di nuovo. Lo stesso facevano anche gli altri piccoli partecipanti.

Ascoltando la storia raccontata dagli intarsi del tavolo

La famosa Quadreria del ‘500

Intanto il tempo scorreva veloce e ci siamo ritrovati di fronte a tele sontuose con cornici dorate, non collocate in ordine di autore o periodo, ma in maniera decorativa, seguendo le simmetrie delle pareti. Le pareti delle gallerie colorate di rosso rubino o di verde salvia sono letteralmente ricoperte di tele e bisogna viaggiare con il naso all’insù per ammirarle tutte.

Ci si siamo persi tra quel tripudio di colori. Poi è stata la volta di ammirare un affresco al soffitto. I bambini a quel punto si sono messi a sedere sul pavimento in cerchio, ascoltano le storie della mitologia classica. Molti l’hanno studiata a scuola, altri più piccoli no, ma sono stati comunque attenti.

Se visitate in autonomia l’area della Quadreria, permettete ai bambini di trovarsi un angolino dove non intralciano e permettete loro di guardare con calma: sarà un momento di riposo e insieme occasione per un tuffo nella bellezza.

Il tempo della visita è ormai giunto al termine e la guida ci chiede quale delle sale ci sia piaciuta di più. A noi, ovviamente, la Sala Bianca e per quanto riguarda le sale della Quadreria, sicuramente la sala rosso rubino, dove le cornici in foglia d’oro spiccano e ti avvolgono nella loro luce.

Gli appartamenti reali

Non dimenticate che col biglietto di ingresso si può proseguire per una visita agli Appartamenti Reali e noi non potevamo  farci un salto, ben 14 stanze!! Tappezzeria di seta alle pareti, specchi, mobili intarsiati. La preferita di Corinna: la camera da letto! Ovviamente con tanto di letto a baldacchino, poltrone e scrittoio. Purtroppo (o per fortuna 🙂 ), un cordolo di sicurezza ci divideva dalla stanza sennò, forse, avrebbe osato andare a sedersi allo scrittorio. 😉

La visita adesso per noi è davvero finita! Ci siamo fermate un attimo a sedere, prima di uscire. Con la guida non è stata una visita impegnativa, anzi, è passata molto veloce e coinvolgente anche per noi adulti. Con la nostra sosta finale, abbiamo voluto ripercorrere col pensiero quello che abbiamo visto, fissandolo nei ricordi. Intanto, davanti a noi, dalla vetrata, si stendeva, verde e rigoglioso, il Giardino di Boboli, la nostra prossima tappa.

In visita con Florence and Tuscany Tours

Se desiderate provare il percorso Affabulando a Palazzo Pitti- La Galleria Palatina, trovate tutte le informazioni qui:

Tour per grandi e piccini con Florence and Tuscany Tours

Informazioni su Palazzo Pitti per una visita in autonomia

https://www.uffizi.it/palazzo-pitti

Per le famiglie con bambini in passeggino c’è l’ascensore accanto al guardaroba che vi porterà al primo piano, dove accederete alla Galleria Palatina.