Vcarezze emotiveolersi bene, alzi la mano chi lo fa sul serio. Chi si prende cura di se stesso con lo stesso impegno che mette nel prendersi cura dei suoi cari? A me piacerebbe, ma sono piuttosto scostante con l’affetto autoreferenziale e faccio quelle cose tremende che ai figli non permetterei mai, tipo, se sono sola, non mi preparo un pasto decente anzi, trangugio qualcosa in velocità davanti a frigo, mentre con la mano destra già carico una lavastoviglie. E mi parrebbe che questa sia una tendenza spiccatamente femminile, probabilmente distorsione di quel senso del dovere materno per il quale se non ti ammazzi di fatica, non ti sembra di essere degna d’essere chiamata mamma; oppure semplicemente perché le incombenze sono per la maggior parte a carico nostro e nel ricorrere scadenze e doveri chi viene trascurato siamo sempre noi. E, ancora più profondamente, ci siamo mai fatti una carezza? Di quelle tenere, che riserviamo ai nostri cuccioli, come fossimo madri di noi stessi, con la stessa delicatezza, attenzione e cura.

Mah, io no, le uniche carezze me le faccio quando stendo la crema idratante sul viso e senza nemmeno troppa delicatezza, anzi, siccome mi incavolo a vedere i segni del tempo che avanzano, più che carezze sembra che io mi dia delle manate 🙂

Ho pensato a tutto questo quando ho ricevuto su facebook l’invito ad un evento questo mercoledì 21 maggio dal titolo: Carezze emotive, serata dedicata alla cura di sé.

Il testo dell’invito così recita: …nel voler fare tutto ciò che “si deve” spesso ci dimentichiamo della parte più importante della vita: NOI!
In questa serata vedremo come fare per trovare del tempo e dei modi per essere morbidi e tolleranti verso noi stessi…. e anche dove andare a “cercare” delle nutrienti carezze emotive che ci portino in equilibrio anche quando sembriamo procedere goffamente.
Ci sarà da divertirsi, perché come al solito LO IMPAREREMO SOLO RIDENDO!!!”

Due sono gli elementi che mi colpiscono in questa presentazione, da una parte l’obiettivo del corso che invita ad essere morbidi e tolleranti verso se stessi e dall’altra imparare a farlo ridendo e divertendosi. In genere gli incontri che hanno una qualche valenza di riflessione e meditazione incentrata sul sé tendono molto a prendersi sul serio: si partecipa seri e compiti ascoltando un relatore tutto d’un pezzo che, a distanza di sicurezza da tutti gli astanti, parla di emozioni, di introspezione e di amore per se stessi senza mostrare un briciolo di emozione o empatia, proprio quello che si dice mettere le persone a proprio agio, vero? Figuriamoci se in questo contesto c’è lo spazio per farsi una risata, giammai!! Si rischierebbe di sembrare poco seri o meno autorevoli.

E invece no, imparare divertendosi, trovare il tempo di riflettere su noi stessi e sui nostri comportamenti sorridendo delle nostre mancanze con tenerezza è un regalo che ci facciamo, così come è un regalo prendersi una serata libera dagli impegni famigliari per fare un lavoro su noi stessi. Sono certa che di rimbalzo il regalo lo faremo anche alla nostra famiglia. L’incontro è organizzato dall’associazione culturale Piuaua e io sono andata a sbirciare il loro sito che è questo: http://piuaua.net/ scoprendo che si tratta di una associazione assolutamente indipendente da gruppi politici, religiosi o altro, che promuove corsi  volti ad esercitare, in ogni essere umano, la ricerca della felicità personale attraverso la conoscenza delle proprie emozioni e di quelle delle persone che stanno intorno.

Sempre sul sito di Piuaua ho visto che una sezione è anche dedicata a un blog con riflessioni sui temi oggetto degli incontri e c’è un articolo che, se ho stimolato la vostra curiosità sull’evento di mercoledì 21 maggio, dovreste leggere per capire meglio lo spirito con cui questo incontro è stato creato:

http://piuaua.blogspot.it/2013/06/specchi-e-carezze.html

 

Mercoledì 21 maggio, via San Zanobi 59/61r, per informazioni, qui l’evento:

https://www.facebook.com/events/536937156415636/?ref_dashboard_filter=upcoming