Come far mangiare le verdure ai figli, quelli reticenti ovviamente, che appena vedono “verde” mettono un muro

Un po’ di tempo fa, su questo blog, usciva il mio articolo sul “Come far mangiare le verdure ai figli” che descriveva l’avversione dei miei figli alle verdure (soprattutto quelle cotte) e le mie strategie per fargliele mangiare: strategie che in parte hanno funzionato e in parte no (infatti ancora adesso il lunedì del minestrone è un incubo per tutti).

Adesso sul tema delle verdure e sulle strategie per renderle più accattivanti diamo la parola alla psicologa perché fornisca ulteriori strategie ma, soprattutto, perché approfondisca il punto centrale della questione: il conflitto generato dal rifiuto dei bambini e gli inevitabili litigi. L’ SOS che le lanciamo è in funzione di aiutarci a disinnescare i meccanismi psicologici negativi che si attivano durante questi scontri.

Parliamo di verdure ma non parliamo solo di verdure: il tema è più complesso e riguarda l’alimentazione come nutrimento affettivo, come strumento inconsapevole per veicolare messaggi, come momento di ricatto emotivo e tanto altro … Un argomento che non si esaurisce qui e che di sicuro andremo ad affrontare di nuovo.

La nostra interlocutrice è Francesca Safina, psicologa e co-autrice, insieme alla pedagogista Sadia Safina del blog Casasafina  un sito che vi consiglio vista la ricchezza dei contenuti utili alla nostra professione di genitori.  Sadia e Francesca oltre ad essere  due professioniste legate dallo stesso cognome sono anche due mamme.

Il titolo è ovviamente ironico, ci fa riflettere sulle implicazioni psicologiche di ogni nostro atteggiamento nel rapporto con i figli

Bambini e relazione con il cibo: strategie pratiche e implicazioni psicologiche

a cura di Francesca Safina, psicologa

Verdure e bambini consigli pratici

1- Se a merenda alle 16,30 avete offerto un gelato da 3,00 euro, un megapanino imbottito alla mortazza, come potete pretendere che alle 19,30 abbiano la fame vera? Proviamo a fare merende leggere, di frutta, non permettiamo di smangiucchiare prima di entrare a tavola e facciamo in modo che si arrivi a cena con l’appetito giusto. Vedrete che anche le verdure saranno apprezzate!

2- Trucchi per le verdure: iniziate ogni pasto in famiglia con l’antipasto di verdure crude: carote, cetrioli, finocchi a morsi. A inizio pasto l’appetito è maggiore e siamo disposti (sia grandi che piccoli) a mangiare quasi qualsiasi cosa. Quindi mentre mamma o babbo preparano, possono proporre a tutti l’antipasto.

4- “chi ha fame e vuole un antipastino?” E appena corrono consegnare una bella carota cruda coloratissima e ben pulita! Vedrete che diventerà una buona abitudine! Un altro trucco è mettere sulla tavola apparecchiata una ciotola con insalata (scrocchiante, mi raccomando! E’ la preferita), e alla domanda: quanto manca? Proporre di pescare dalla ciotola in autonomia. Fatelo anche voi, ovviamente! L’esempio è la miglior guida! Si inizia a riempire la pancia e in quei minuti si mangai verdura, quasi senza accorgersene!

5- Potete far fare tutto, ma proprio tutto, ai vostri bambini e bambine (sotto i 10 anni) buttandola sul gioco. Non hanno voglia di camminare? Inventate una sfida, non hanno voglia di salire le scale? Inventate il gioco dello scalino a zoppino, non vogliono mangiare le verdure? Giochiamoci su! Il passato di carote diventa vomito di strega, solo i coraggiosi potranno mangiarlo! Chi ce la farà?? Siete sicuri di volerlo proprio mangiare? La crema di broccoli è sputo di draghi e ci mettiamo dentro anche le scaglie di drago (magari mandorle a lamelle) e le caccole di drago (che possono essere polpettine, olive, o qualsiasi altra cosa la vostra fantasia vi solleciti!). Giocate, divertitevi! E trasformate le cose noiose in momento di gioco e risate (e quanto ci servono in famiglia!!!!!!)

Il pensiero della psicologa

Mangiare non è solo nutrire lo stomaco, ma prima di tutto nutrire il cuore. Il nutrimento affettivo passa anche dal cibo ed è proprio per questo che a volte la tavola si trasforma in un campo di battaglia. Spesso non discutiamo del piatto, ma stiamo in realtà parlano della nostra relazione: “non mi sento capito”, “non mi ascolti mai”, “vorrei essere me stessa”. Sono tutte parole che si trovano nel piatto, rifiutato o ingurgitato. Ascoltate i vostri figli e figlie, mantenete una comunicazione affettiva fatta non solo di cose comprate, cucinate, vietate, ma fatta di abbracci e coccole, di “Ti voglio bene”. Vedrete che anche a tavola l’affetto riprenderà a circolare, così come i piatti.

Inoltre, quando potete, trasformate la cucina in un laboratorio di divertimento, cucinate insieme, permettete di sperimentare, imbrattare la cucina, divertirsi con voi e arrivare a tavola avendo condiviso, fatto insieme, avendo respirato lo stare insieme. E questo stare insieme poi ce lo mangiamo! (che è molto diverso da buttare un tenerone confezionato in padella e aggiungere le carote bollite dal supermercato … C’è l’amore!)

I bambini hanno bisogno di due cose per vivere felici: amore e regole

Sull’amore nel piatto abbiamo capito, l’altro aspetto fondamentale a tavola sono le regole. Orari chiari, niente fuori pasto, e TUTTI si mangia quello che c’è. Non ci sono menù come al ristorante, si mangia quello che il cuoco o la cuoca ha preparato con amore. L’educazione alimentare si costruisce fin da piccoli ed è essenziale condividerla davvero. Non possiamo obbligare i nostri figli a mangiare verdure quando l’unica cosa verde del nostro piatto è… il formaggio spalmabile alle erbette! L’esempio si da nella vita, non nelle parole. E’ così che i nostri bambini e bambine imparano, si educano. Siate ciò che volete siano loro, fategli vivere l’esempio vero, credeteci!

Se poi volete trasformare il momento della preparazione del cibo e poi del pasto in un gioco-sfida

Ecco come giocare con le ricette facendo partecipare i bambini: saranno loro a scegliere una nuova ricetta mai provata prima, ad aiutare nella preparazione e ad assaggiare.

http://www.firenzeformatofamiglia.it/2017/02/28/come-far-assaggiare-nuove-ricette-ai-bambini/