Apertura-Anno-Scout-2013-2014-39-1Io ho sempre saputo che, previo accordo con i miei bambini, tutti sarebbero stati iscritti ad un gruppo scout laici a Firenze. L’idea mi è sempre parsa una figata, non solo per il contatto con la natura, l’educazione al badare a se stessi nel rispetto delle dinamiche di gruppo, e il senso civico insegnato in questi gruppi, ma anche perché io da bambina non ho fatto niente di tutto ciò e volevo che i miei bambini provassero. La conferma che fosse una buona idea è arrivata quando a casa nostra, come aupair, è arrivata Antonia, una ragazza Svizzera di 19 anni che già era capo scout nel suo Paese.

Ecco, questa ragazzina di 19 anni (ma forse quando è arrivata a casa nostra nemmeno aveva compiuto i 19) è una persona incredibilmente in gamba, in grado di gestire da sola 4 bambini piccolissimi, portarli nei parchi, costruire giochi, esplorare la natura, mantenere l’ordine, farsi rispettare dai bambini, reagire prontamente in caso di emergenza. Mi ricordo una volta che rimasi a bocca aperta scoprendo che quando portava i bambini fuori aveva sempre con sé un mini kit di pronto soccorso per eventuali medicazioni …. ma quando mai? Conoscere Antonia e verificare quanto fosse in gamba e autonoma pur così giovane, mi ha reso ancora più certa che gli scout sono un’organizzazione che accompagna i bambini nella crescita e contribuisce a formare adulti in gamba.

CE Silmaril 2011_020 Antonia mi ha chiarito molti punti  sulle attività degli scout laici e, avendo saputo che in questi gruppi si entra a partire dagli 8 anni, quando Sebastiano ne aveva 7 l’ho iscritto in lista di attesa …. Peccato che non siamo in Svizzera, ma in Italia, e i gruppi scout CNGEI hanno così tante richieste, e meno risorse rispetto a quelli svizzeri, che non riescono ad accontentare le famiglie. Ve la faccio breve, Sebastiano farà 10 anni fra 3 settimane ed è 22 in classifica in lista d’attesa, 20esima Guendalina (9 anni ad agosto) e 12esimi i gemelli che ho iscritto subito non appena mi sono resa conto della situazione.

In segreteria mi hanno detto di non perdere le speranze e i bambini sono in più liste d’attesa, del resto si tratta di volontariato e se non ci sono abbastanza adulti volontari che possano essere a gestione dei gruppi, non è oggettivamente possibile fare entrare i bambini in grande numero.

Allora ho contattato direttamente la CNGEI e ho chiesto al loro addetto stampa, Giovanni Rizzo,  di spiegare bene ai genitori come funziona e cosa devono fare, MOOOLTOOO per tempo, ovviamente, per avere i loro bambini negli scout CNGEI, ecco le domande e le sue risposte:

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Ad oggi, la Sezione di Firenze del CNGEI conta 500 soci, tra ragazzi 8-19 anni e capi educatori, suddivisi in 5 “gruppi” che hanno le rispettive sedi in tutti i quartieri fiorentini eccetto il Q1, e nel comune di Campi Bisenzio. La proposta educativa del CNGEI è laica, intendo la laicità non solo come non confessionalità, ma anche come invito alla ricerca di un senso e a mettere in discussione le proprie convinzioni.

All’interno di ogni gruppo distinguiamo le unità, tre sottogruppi corrispondenti a diverse fasce di età: il Branco (8-11 anni), il Reparto (12-15 anni), la Compagnia (16-19 anni). E’ nelle unità che si svolge il percorso educativo del ragazzo, che può entrare a far parte degli scout in qualsiasi momento.

Il branco:

In Branco la dimensione fondamentale è quella del gioco, tutto ambientato ne Il Libro della Giungla di Kipling. Per questo gli appartenenti al branco si chiamano lupetti e i capi-educatori hanno nomi dei personaggi “adulti” del romanzo.

Il reparto:

In Reparto la dimensione fondamentale è quella dell’avventura, sperimentata in prima persona in un piccolo gruppo che si chiama pattuglia, omogeneo per sesso, all’interno del quale si sperimentano autorganizzazione, confronto, momenti di democrazia. L’attività educativa, in questa fase della vita dei ragazzi, punta soprattutto sull’autonomia, la responsabilità, la capacità di assumersi impegni.

La Compagnia:

In Compagnia la dimensione fondamentale è quella del cammino e del servizio, in un rapporto paritario all’interno di un gruppo che mira soprattutto a fare uscire il singolo e le sue peculiarità, invogliandolo a mettersi in gioco. Il servizio è reso all’interno del CNGEI, andando a collaborare coi capi educatori alla realizzazione delle attività, ma soprattutto all’esterno, incoraggiando i ragazzi a svolgere servizi di volontariato presso altre associazioni.

Per saperne di più sul metodo scout, rimando a www.cngei.it.

Domande e risposte utili per genitori

Quando ci si può iscrivere agli scout?

Sempre, dagli 8 ai 19 anni. Si entra nel “sottogruppo” (Branco, Reparto, Compagnia) corrispondente all’età, se possibile.

Quali sono le modalità d’iscrizione?

Per motivi legali e di efficacia dell’attività educativa, i numeri dei gruppi devono essere ottimali e commisurati al numero di capi educatori. Di conseguenza non è possibile, purtroppo, soddisfare tutte le richieste. Esistono quindi delle “liste di attesa”, in cui è sempre possibile inserire i bambini e ragazzi fin dai primi anni di vita. Di fatto, prima ci si iscrive, meglio è, e, non di rado, farlo anche con 4-5 anni anticipo rischia di non essere sufficiente per garantire l’ingresso. Contestualmente viene anche chiesto di esprimere una preferenza per uno dei gruppi, in maniera tale che, all’inizio del primo anno utile, se possibile, i genitori possano essere invitati ad una riunione non impegnativa di presentazione dell’attività.

In cosa consiste concretamente l’impegno nelle attività?

Anche se in larga parte dipende dalla fascia d’età, non esiste una regola generale. A titolo indicativo, possiamo immaginare tre incontri mensili nel fine settimana, in sede o altrove, con una durata che varia da 3 ore alla giornata intera. Periodicamente (una volta a trimestre nel caso dei branchi, più spesso per reparti e compagnie) si tengono uscite di due giorni, in strutture o in tenda, a seconda della stagione. In estate è tempo di campi estivi: 7 giorni in struttura per i branchi, 10-12 in tenda per i reparti.

Quanto costa fare gli scout?

E’ prevista una quota annuale di iscrizione (nel 2013/2014 è di 100 euro) più i costi vivi delle attività, che reggendosi esclusivamente su volontariato, non contemplano spese per gli educatori. Un’uscita di due giorni può costare tra i 20 e i 30 euro, un campo estivo meno di 200. Sono, tuttavia, cifre puramente indicative.

A queste si aggiungono i costi una tantum (salvo la crescita del bambino) per i materiali e le attrezzature: uniforme, sacco a pelo, zaino…

Dove sono esattamente le sedi a Firenze?

Grossomodo, ogni unità ha la sua sede, ubicata, quando possibile, vicina a quelle delle altre unità del gruppo. La lista delle sedi è disponibile su www.scoutfirenze.it, ma è piuttosto variabile nel corso degli anni. Lo sforzo massimo è quello di fare in modo che ogni gruppo rimanga sempre all’interno del quartiere di riferimento, ma non è raro che le sedi delle unità possano variare indirizzo.

Chi sono i capi?

I capi sono adulti scout, formati al ruolo, volontari, che applicano il metodo scout proponendo attività commisurate alle esigenze dei ragazzi. Esigenze, attività, obiettivi sono periodicamente condivisi con i genitori, che possono rivolgersi a loro in qualsiasi momento.

Si fanno campi all’estero?

Sì. In particolare, ogni 4 anni si tiene World Scout Jamboree, il raduno mondiale degli scout al quale prende parte una rappresentativa per ogni paese. Ai ragazzi può capitare, quindi, la fortuna di prendere parte a questo evento che richiama decine di migliaia di scout da tutto il mondo. Il prossimo si terrà nel 2015 in Giappone.

Inoltre, da oltre 15 anni, la sezione di Firenze è gemellata con gli scout di Kyoto, con i quali avvengono periodicamente scambi.

Si può diventare scout da adulti?

Sì. Il CNGEI prevede che un adulto possa, dopo i 19 anni, entrare a far parte dell’associazione, prestando servizio come capo – dopo apposita formazione – o come senior. Il senior è un socio che supporta le attività cucinando ai campi, collaborando alla realizzazione di eventi, mettendo al servizio dell’associazione le proprie competenze.

Cosa c’entrano gli scout con i militari?

Niente, a parte un legame storico degli inizi (Baden Powell era un generale) testimoniato da alcune parole rimaste nello “scautese”, come pattuglia, reparto e via dicendo.

Com’è organizzata la sezione di Firenze del CNGEI?

Come qualsiasi associazione, è rappresentata da un presidente, eletto da tutti i soci maggiorenni, retta da un consiglio direttivo (anch’esso eletto e denominato “comitato”). Il commissario (eletto) è il responsabile dell’attività educativa vera e propria ed è il vero punto di riferimento dell’associazione.

Allora, mamme e papà all’ascolto che vi piacerebbe far fare quest’esperienza ai vostri figli, iscriveteli il prima possibile!!! E in Bocca al Lupo.

Un grazie speciale a Gianni Rizzo per la disponibilità e alla segreteria CNGEI che risponde alle mie telefonate di aggiornamento sulle liste d’attesa con incredibile gentilezza … del resto … sono scout.