L’importanza della qualità del tempo trascorso con i nostri figli

a cura della Dottoressa Alessandra Ciucchi, psicologa

Se osservo la fotografia della famiglia dei nostri giorni, vedo nuclei composti esclusivamente da genitori e figli, dove spesso entrambi gli adulti lavorano, dove ci sono ritmi, stili di vita e bisogni differenti rispetto al passato. Questo ha determinato un cambiamento sulla gestione dei figli da parte dei genitori. Questi ultimi hanno poche ore a disposizione per poter accudire i figli. Sono molteplici, di conseguenza, le figure che si occupano dei nostri bambini: nonni, babysitter, insegnanti e allenatori di attività sportive.

La domanda sorge spontanea: è più importante la qualità o la quantità del tempo trascorso con i figli?

Sappiamo che la sola quantità del tempo non è sufficiente per poter affermare che si è trascorso un buon tempo con loro. Non possiamo dire di aver trascorso del tempo insieme se di fatto abbiamo soltanto condiviso gli stessi spazi. Sono necessari momenti di condivisione di emozioni, pensieri e vissuti.

Gli studi più recenti dicono che la quantità del tempo trascorso con i figli è importante nei primi 3 anni di vita dei bambini. Successivamente, dai 3 agli 11 anni non ha nessuna rilevanza la quantità del tempo, bensì la qualità.

Ma precisamente cosa si intende per qualità del tempo?

Passare del tempo con i propri figli significa giocare con loro, ascoltarli, parlarci, condividere momenti ed esperienze, insomma crescere insieme.

Per fare un esempio vi racconto ciò che mi è capitato di osservare durante una passeggiata. Ero vicina ad un parco giochi e mi sono seduta su di una panchina e ho iniziato a prestare attenzione a quello che accadeva intorno a me: bambini sugli scivoli, sulle altalene, altri a giocare con la palla e madri che parlavano fra di sé o che erano completamente assorbite dai loro cellulari. Dopo un po’ mi sono alzata e sono ripartita. Più tardi ho incontrato una di quelle donne, che conoscono da molto tempo, la quale mi ha detto “sai oggi sono stata insieme al mio bambino al parco, era proprio una bella giornata”. Ho riflettuto molto su questa frase, ma soprattutto sul valore che lei dava a quel momento trascorso con il suo piccolo al parco giochi. In realtà non si è accorta che in quelle due ore ha semplicemente passato del tempo nello stesso luogo in cui si trovava il figlio, ma insieme non hanno “costruito” niente, perché Andrea giocava con altri bambini e lei era impegnata con il suo smartphone. Quindi questo episodio non rientra nella qualità del tempo poiché non c’è stata interazione.

Differente è la questione quando si parla di figli adolescenti

Questa ricerca conferma che il contatto con i genitori torna a essere importante per la quantità del tempo, per cercare di aiutarli a non finire nei guai.

Risultano efficaci quei genitori che sanno esercitare il loro ruolo, che non sono né complici né amici, ma che si rendono disponibili al dialogo e all’ascolto. Questo atteggiamento consente agli adulti di stabilire regole e limiti e ai ragazzi di crescere, commettendo errori, facendo di testa propria e ribellarsi. In questo modo si cerca di dare fiducia al figlio che potrà esercitare quelle abilità di vita che lo porteranno ad essere un futuro adulto. Questo viene definito “tempo impegnato” dove c’è una diretta interazione fra genitori e figli.

Una cosa a mio avviso è importante che il tempo che mettiamo a disposizione dei nostri figli sia di qualità, quella qualità che quando si palesa, ognuno di noi è in grado di riconoscere, perché ci fa stare bene.

A tale proposito per chi fosse maggiormente interessato ad esplorare questa ed altre tematiche inerenti la genitorialità vi invito al ciclo di 4 incontri che si terranno presso Sala polivalente, Civica Biblioteca di Calenzano via della Conoscenza 11, “Educazione affettiva. L’avventura di essere genitori”, a partire da 01 aprile 2017.  Per informazioni non esitate a contattarmi.

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Per approfondire

Bibliografia:

Nardone G., Giannotti E., Rocchi R. (2006). Modelli di famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli. Tea: Milano.