Si chiama”bonding” e qui vi spiego che cos’è, come funziona, quando si realizza e perché è così importante

Spesso le donne in gravidanza si chiedono cosa pensi il bambino all’interno dell’utero, se senta o percepisca ciò che avviene attorno a lui, all’esterno. La risposta è indubbiamente si. In questo post vi racconto come si realizza e perché è così importante Il primo legame fra il neonato e la mamma alla nascita “bonding”, questa è la parola inglese che riassume il processo.

I bambini sono in ascolto continuo, e rispondono alle emozioni e agli stati d’animo della madre

Dunque, fin dal principio, vi è una connessione molto profonda con la mamma, che va oltre il legame fisico attraverso il cordone ombelicale.

  • Perché parlare quindi di emozioni e di sensazioni del neonato?
  • Perché diamo per scontato che il bambino che ha sempre e solo conosciuto sua madre, debba riuscire a stare senza di lei alla nascita?
  • Perché talvolta i bambini vengono separati dalle proprie madri, anche quando non necessitano di cure immediate ma sono sani e a termine?

In realtà, un neonato che nasce e non presenta difficoltà di adattamento al mondo, ha dei diritti come essere vivente, in primo luogo NON separarsi dalla madre.

Questo primo legame che si deve instaurare è definito BONDING ed è indispensabile rispettarlo

Durante la gravidanza, il legame che si instaura tra bambino-mamma-papà pone le basi per il rapporto che avranno tra loro.

Al momento della nascita, il bambino adagiato sulla pancia della mamma, nel pelle-a-pelle, ritroverà le sue certezze e instaurerà un contatto profondo e intimo con la madre, unico ed irripetibile. Infatti quando il pelle-a-pelle non avviene è indispensabile proporre un REBONDING il prima possibile, per recuperare questo momento di intesa madre-figlio.

Importantissimo durante la fase del bonding non interferire nel contatto e nel dialogo mamma-bambino-papà. Tutte le procedure non necessarie possono essere rimandate alla fine del post-partum.

Anche i rumori e i movimenti della sala parto non devono essere bruschi e le luci saranno abbassate per mantenere il rispetto di questo momento.

Le fasi del bonding sono diverse e richiedono tempo, che ogni bambino definirà in autonomia

Non bisogna avere fretta, ma capire e rispettare le sue tempistiche. Durante queste fasi il bambino inizia anche a sperimentare e ad avvicinarsi al seno per poi attaccarsi senza alcun ausilio. Il pelle-a-pelle, oltre a favorire l’attaccamento già in sala parto, favorisce nel neonato la termoregolazione e riduce il rischio di ipoglicemia neonatale e nella madre aiuta la contrazione dell’utero e riduce il rischio di perdite ematiche importanti.

È possibile anche per chi effettua un taglio cesareo?

Certo che sì, è molto importante garantire un pelle-a-pelle immediato in sala operatoria, per non perdere l’occasione del bonding, dato che questa tipologia di nascita interrompe il processo biologico fisiologico.

È basilare garantire un taglio cesareo rispettoso.

Durante la degenza in ospedale, è chiaro che per favorire il più possibile il legame e per mantenere mamma-bambino sempre insieme, dovrà essere garantito il rooming-in, ovvero la permanenza del neonato in stanza con la madre 24h24, che favorisce inoltre le poppate ogni qual volta il bambino le richieda e quindi un allattamento che si avvia in modo corretto.

Al ritorno a casa, è consigliato effettuare nuovamente il pelle-a-pelle nei giorni successivi, tenendo in braccio e massaggiando il proprio bambino. Non dimentichiamo che il tatto è il senso più sviluppato nei neonati e quindi attraverso questo loro comunicano.

Il primo legame fra il neonato e la mamma alla nascita …E per quanto riguarda i papà?

Per quando riguarda i padri, anche loro devono essere coinvolti nel processo del bonding. Purtroppo, spesso non vengono inclusi nelle procedure di attaccamento quando invece sono loro che favoriscono la creazione della triade come parte attiva della famiglia per garantire un legame mamma-bambino-papà armonioso.

In conclusione, le basi vengono poste da entrambi i genitori fin dal concepimento

ma il legame più forte si instaura alla nascita e dunque deve essere rispettato e condiviso tra i membri della triade. Sta agli operatori sanitari garantire il rispetto e creare le condizioni perché tutto avvenga in modo fisiologico. Qualora per motivi di immediato intervento non sia possibile garantire il bonding, sarà indispensabile poter supportare la coppia al fine di riproporre tale momento tramite il rebonding, così da riunire il filo “spezzato” e chiudere il cerchio per avviarsi ed affrontare in modo sereno il puerperio.

Informazioni

Ostetrica Giulia Senesi, via Renato Fucini 27, Calenzano
50041 Firenze. Tel. 348 5317554, pagina Facebook: Ostetrica Giulia Senesi.

Giulia riceve su appuntamento presso 2 strutture:

  • A Prato il giovedì mattina dalle 08 alle 14:00 presso lo studio Prato Lab via Orlando 3/5
  • A Calenzano il 1° e il 3° venerdì del mese dalle 14 alle 19 presso Il Filo Rosso Associazione culturale in Via Don Minzoni 17 primo piano.
  • All’Antella, Poliambulatorio S.Maria all’Antella, via Montisoni 14, Antella. Tutti i lunedì dalle 8:30 alle 14:30

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