casalinga 1Essere una casalinga, oltre a tutto il resto

– “Tu che lavoro fai?”

– “Io non lavoro, sono casalinga.”

Erano gli anni Ottanta e così rispondeva la mia mamma quando le domandavano quale fosse la sua professione. Non c’era orgoglio né soddisfazione nella frase, forse un po’ di imbarazzo e di sicuro il rimpianto di aver rinunciato ad un lavoro che le piaceva e per il quale aveva studiato; so per certo che su questa scelta aveva pesato molto, troppo, la volontà di mio padre, classe 1936.

Adesso che ci stiamo avvicinando a Pasqua mi è tornata in mente la frase: “fare le pulizie di pasqua” e, con essa, qualche riflessione sulle incombenze di una casalinga di oggi. Ma soprattutto una domanda, che si intende per casalinga?  Una parola che nasconde una miriade di situazioni e compromessi: si è casalinghe per scelta, ma anche per forza maggiore, casalinghe serene, ma anche forzate della casa, lavoratrici full time e casalinghe di notte.

Io che ho 2 lavori e un blog che è nato per passione, ma per il quale metto la sveglia alle 5.00 sennò non ho tempo per scrivere gli articoli, sono anche e, con una certa soddisfazione, una casalinga.

Commento 1: “Ah! Lo dici perché lavori! Vorrei vederti tutto il giorno a casa, a pulire, sistemare, cucinare come correresti al lavoro dopo un mese …”

Sì, no, forse, ma deve essere sempre una una gara a chi soffre di più? A chi è più bravo? Non posso aspirare ad essere ANCHE una brava casalinga senza che la mia immagine sociale di donna moderna ed emancipata ne sia scalfita? Sì che posso, perché questo blog è un posto dove le cose si vedono da diverse prospettive: non siamo alla cena degli ex-compagni di classe in cui si fa la conta dei fallimenti e delle frustrazioni altrui.

La cura della casa non come ripiego

Allora mettiamo qualche paletto e fissiamo dei punti fermi:

Essere una donna disoccupata non è sinonimo di casalinga, una donna momentaneamente disoccupata può essere una forzata della casa, o una che si adatta, una che fa del suo meglio in attesa che le cose cambino. Magari nel frattempo è una bravissima casalinga, ma io non sto parlando di questo tipo di persona. Perché il problema, il nodo attorno al quale ci si affanna in queste discussioni è sempre il punto economico; quando si ha a che fare con l’angoscia del cercare di tirare avanti mese per mese, il discorso che è bello fare casalinga non ha senso, quindi, non stiamo parlando di questo.

Io parlo di una persona che, indipendentemente dal fatto che abbia un lavoro con stipendio o no,  ha scelto solo/anche occuparsi della casa e dei figli e gli piace. Una persona  che non si sente frustrata ed è consapevole che il suo contributo in famiglia è prezioso come quello in cash portato dal compagno. Parlo di chi affronta le incombenze domestiche con un certo entusiasmo, di chi ama curare la casa, di chi non si sente da meno quando impiega parte del suo tempo a pulire i vetri.

SamsungParlo di una che non è una sfigata, che non deve essere per forza una sbracata in perenne tuta da ginnastica, e che rivendica il diritto di dire: guardate che casalinga è cool!

La mia mamma non era contenta di essere una casalinga, amava il suo lavoro e vi aveva rinunciato perché così era stata la decisione presa in famiglia. Io lavoro e mi piace abbastanza, ma la mia priorità sono i miei affetti, mio marito e i bambini, e questo per me si traduce anche nel curare la nostra casa. E allora mi piace cucinare, dedicarmi alle incombenze domestiche, al giardino e rendere la mia casa un rifugio accogliente. Quell’angolo di “casalingtudine” che la vita mi lascia me lo curo, lo coltivo, lo difendo e … lo studio :-). E’ uno spazio di piacere, non di frustrazione, e sei mi considerano sfigata perché pulisco i fagiolini per un’ora o cambio le tendine e mi interrogo sulle macchie di unto sulle tute da ginnastica, pazienza, il punto è che possiamo essere quello che vogliamo senza farci per forza inserire in un categoria con caratteristiche cristallizzate  incise sulla pietra.

Essere una casalinga ed essere allo stesso tempo altre mille cose

Mi piace stirare, andare a prendere un aperitivo, guardare i film horror, sentire musica rock, vorrei dedicarmi al ricamo, pulire i fagiolini, parlare ad una conferenza di fronte a 1oo persone (no, via questo non mi piace troppo) e, settimanalmente, vado a spulciare il sito la casalinga ideale per vedere se posso imparare e migliorare l‘arte di gestire la casa. Qui ci sono un sacco di dritte utili condivise dall’autrice, Giorgia, che sul suo sito così si presenta:

1 marito, 3 figli, 1 casa, 1/2 lavoro. Troppo poco il tempo da trascorrere in famiglia, troppo tempo perso correndo per lavoro, per la spesa, per le faccende. Per questo motivo adotto ogni strategia possibile per ottimizzare il tempo e pianificare faccende, pasti, vacanze ecc ...”

La casalinga ideale mi risolve la vita almeno una volta al mese. Qui, ho imparato a usare il bicarbonato per farci mille cose senza dover comprare tanti detergenti inutili al super, ho scaricato planning settimani  in formato pdf  creati dalla creatrice del sito (Giorgia, Santa subito!!!), ho seguito il corso di sopravvivenza domestica http://www.lacasalingaideale.it/corso-sopravvivenza-domestica/ e ho passato il link a qualche amico che vive solo per dritte e consigli. Mi è capitato anche di consigliarlo e di ricevere in cambio un sorrisetto sarcastico:

-“Ah, tu leggi questi siti?”

-“Beh, sì, cerco di rendere la mia casa un nido accogliente e mi do da fare, tu no?” … Silenzio …

Il sito la casalinga ideale

Maschi o femmine che voi siate (sì, anche maschi: Michele, il marito della mia amica Irene, non solo è un brillante professionista, ma è anche un casalingo da 10 e lode!!!) se cercate buoni consigli per la gestione della casa, andateci a dare un’occhiata. Ieri mi sono letta l’articolo su come rendere accettabile e presentabile una pattumiera e credo di aver risolto l’annoso problema del bidoncino dei rifiuti che, ahimé, ogni tanto rende la mia cucina profumata come una discarica 🙁  Grazie di nuovo, Giorgia!!

Concludo con una bella frase che ho trovato sempre su questo sito che non so se è di Giorgia, ma la cito:

“La mia casa è abbastanza pulita per essere sana … e abbastanza sporca per essere felice.”