post a cura della dottoressa Loredana Corda, Pedagogista e mediatore familiare

Cosa fare quando i bambini non vogliono fare i compiti

Ogni giorno la stessa storia: arriva il momento di fare i compiti e vostro figlio non ne ha nessuna voglia? Si distrae e perde tempo, è svogliato, trova qualunque pretesto per rimandare, pianta grane e fa i capricci? E voi come reagite? Vi arrabbiate? Cominciano urla, minacce, ricatti? Oppure estenuanti trattative? Alla fine cedete e li fate voi al posto suo? Tranquilli, succede anche nelle migliori famiglie…

Tuttavia, ci sono alcune buone strategie che possono rivelarsi utili, riflettiamo insieme su alcuni punti che possono sembrare banali, ma in realtà sono importanti.

Innanzitutto, consideriamo il fatto che studiare è un’attività impegnativa, richiede di saper gestire stress e frustrazioni e di mantenere l’attenzione anche per lunghi periodi: come tutte le attività complesse, ha bisogno di tempo ed esercizio per essere appresa. Occorre soprattutto strutturarsi un buon metodo di studio che spesso non è insegnato a scuola e che tenga conto delle proprie risorse e della propria modalità di apprendimento (non ci sono solo le mappe!): in questi casi un operatore esperto come un pedagogista può essere di grande aiuto.

-Mio figlio a casa è sempre sui libri, si impegna tanto, fa una fatica tremenda eppure
non ottiene i risultati che dovrebbe avere, come è possibile? Come posso aiutarlo?

Vediamo alcuni consigli utili per i ragazzi…

  • A casa è fondamentale creare delle routines: se possibile, organizzatevi in modo che i bambini/ragazzi studino sempre alla stessa ora e nello stesso posto.
  • Insegnategli a essere più organizzati possibile, ritagliandosi uno spazio libero e funzionale. Che tirino fuori, di volta in volta, solo il materiale che gli serve, riponendo in maniera ordinata ciò che non serve più.
  • Fategli notare che è importante calcolare i tempi. Insieme a loro, provate a ipotizzare, prima di cominciare, da quale materia conviene partire, di che materiale avranno bisogno, quanto tempo sarà necessario per finire l’attività.
  • Indicategli di ragionare (dapprima insieme a voi, poi invitandoli a fare da soli) su ciò che facciamo mentre lo stiamo facendo. Sembra  uno scioglilingua, ma si chiama metacognizione, parolone difficile per indicare una modalità di lavoro della nostra mente, molto importante per l’apprendimento.
  • Proponiamo e insegniamo ai ragazzi a creare tabelle, mappe, formulari, schemi e riassunti (su ogni argomento, i motori di ricerca sono ricchi di esempi e materiali scaricabili gratuitamente). Poi ripetiamo per memorizzare bene e migliorare l’esposizione.
  • Prendere buoni appunti a scuola e stando attenti in classe è un’altra strategia che rende lo studio a casa meno pesante e non crea distrazione quando l’insegnante spiega.
  • Incoraggiate i ragazzi a invitare a casa alcuni compagni, magari più organizzati di loro, con cui studiare insieme.
cosa fare quando i bambini non vogliono fare i compiti

Suggerimenti per gli adulti

Per imparare a studiare con profitto, il ruolo dell’adulto è, soprattutto all’inizio, fondamentale: dovrà sostenere e controllare l’organizzazione delle attività, stando in equilibrio fra l’intenzione di aiutare e il pericolo di sostituirsi nel compito. Cerchiamo di capire le difficoltà, ma non eliminiamole tutte, lodiamo lo sforzo e l’impegno, anche se il risultato non è ottimo; non concentriamoci troppo sulle correzioni, per questo ci saranno gli insegnanti; lasciamo che facciano una pausa fra un’attività e l’altra e portiamo pazienza: Roma non è stata costruita in un giorno!

Mi sento di dire un’ultima cosa:

da genitori responsabili che tengono al successo scolastico, ma anche alla relazione con il proprio figlio, se notiamo che ogni giorno il momento dei compiti è veramente troppo pesante e mette tutti a dura prova, se ci sono dei bisogni educativi e di apprendimento specifici, delle difficoltà scolastiche o dei disturbi di apprendimento veri e propri, non aspettiamo che la situazione si prolunghi troppo: chiediamo il sostegno di personale qualificato che ci possa aiutare a capire cosa c’è che non va, che possa insegnare modalità di studio più adeguate al singolo ragazzo, e che possa sostenerci anche nelle relazioni con la scuola.

Un paio di volte al mese propongo a Scandicci anche uno Sportello Pedagogico gratuito che può essere un primo approccio per i bisogni dei genitori, per qualunque richiesta di informazione, appuntamenti o per richiedere il numero di telefono, lascio qui i miei contatti:

Loredana Corda

pedagogista e mediatore familiare

DOTTORESSA LOREDANA CORDA

Pedagogista e mediatore familiare

www.pedagogiaemediazione.it 

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