Sostegno per i bambini con DSA a Firenze con la pet therapy

corinna leggeDi fronte ad una diagnosi di DSA si incontrano spesso due diversi tipi di genitori, da una parte coloro che minimizzano o rifiutano, almeno in un primo momento, il problema. Dall’altra parte troviamo genitori che comprendono o fanno uno sforzo enorme per comprendere e cercano di attivarsi il più velocemente possibile affinché i bambini ricevano il supporto di cui necessitano.

Ma di che tipo di supporto necessitano i bambini?

Come genitore di bambini dislessici, devo dire che la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di offrire ai bambini degli strumenti per sopperire allla loro difficoltà affiancandogli uno specialista che, dal punto di vista strumentale, li “allenasse”, li sostenesse, e li rinforzasse mettendoli in grado di svolgere i compiti a loro assegnati a scuola e a casa.

Il logopedista è in genere una delle prime figure che viene in mente, perché laddove c’è un problema, l’istinto corre a soluzioni pragmatiche per risolverlo e, se non è possibile, come nel caso dei DSA, almeno a contenerlo.

E poi? E poi, in genere, almeno il senso di colpa per non aver fatto abbastanza per i nostri figli riusciamo a sedarlo:

la diagnosi l’abbiamo fatta e, in diversi, casi, l’abbiamo pagata privatamente per non sottostare ai tempi del servizio pubblico, il ciclo di logopedia pure (come sopra per quanto riguarda la scelta se farlo con un professionista privatamente), ci abbiamo messo anche un paio di incontri con il pedagogista, abbiamo firmato il piano didattico personalizzato, parlato con le maestre, immolato il nostro tempo libero nel seguire i bambini con i compiti, che possiamo fare di più?

Forse investire altri soldi per pagare qualcuno che li segua al nostro posto durante i compiti?

Sì, si può fare anche quello e per piacere non giudicate male chi ha fatto questa scelta se non avete mai provato il senso di frustrazione e di incredulità che si prova, da non dislessici e senza una adeguata formazione, a seguire nei compiti un bambino che ha questi problemi.

Ma il bambino?

Come si può sentire il bambino all’interno di tutto questo meccanismo che, a causa del suo problema, è stato messo in atto?

Il bambino fino a questo momento è stato l’oggetto delle operazioni che su di lui e intorno a lui sono state fatte: è stato studiato, diagnosticato, assistito, compensato, affiancato, portato e ripreso, rimanendo in mezzo fra le aspettative dei genitori e le richieste degli insegnanti.

In tutto il meccanismo che abbiamo descritto, il bambino è oggetto del processo (è piccolo, non può decidere, si fa e disfa per il suo bene, nell’immaginario della famiglia) e se per alcuni bambini questo può bastare  (l’attenzione dei genitori, l’empatia e la solidarietà per il suo problema, gli strumenti offerti), per altri no e nessuno strumento, nemmeno il più tecnologico o all’avanguardia, sarà in grado di sopperire allo stato d’ansia e di incertezza nel quale  si trova e che nemmeno è in grado di esprimere a parole.SOSTEGNO-ALLO-STUDIO

Come la terapia di affiancamento di un animale al bambino sia un aiuto, un sostegno e un sollievo da cui ricominciare a costruirsi una nuova autostima

Un bambino al quale è stato diagnosticato un disturbo DSA potrebbe sentirsi in ansia di fronte alle richieste di insegnanti e genitori e percepire una sensazione di isolamento intorno a lui.

Portarlo a “giocare” (e non da un ennesimo specialista) e a fare attività con un animale, in un contesto non di studio medico, ma informale e accogliente, permette al terapeuta di proporre attività compensative e di sostegno senza che la componente ansiogena arrivi a rovinare il tutto.

Leggere per un cane, ad esempio, è un’esperienza rilassante: l’animale non è un elemento giudicante, non si scompone e ne si altera se si legge male o si incepisca e ci si confonde e sarà sempre disponibile ad offrire affetto e calore, indipendentemete dalla performace del bambino.

Gli animali non parlano e non giudicano e con loro esporsi è più facile, perché non si mette a rischio niente: non la faccia, non i sentimenti, non l’autostima e, in un clima di serenità emotiva, si ritrova se stessi e il piacere di fare delle attività.

Bambini e pet therapy nei casi di disturbo dell’apprendimento, la scelta dell’animale

Questo è il senso di un programma di sostegno ai bambini con DSA realizzato attraverso le pratiche della Pet Therapy e non è nemmeno detto che l’animale di riferimento per il bambino debba essere per forza il cane, potrebbe essere un gatto, un roditore, un asino … La scelta viene fatta in un secondo momento, dopo aver preso contatto e confidenza con gli animali certificati per la pet therapy presenti in Accademia, dopo aver capito l’indole del bambino e i suoi bisogni, il tutto sotto la super visione del terapeuta, figura presente e insieme non invadente durante tutto il processo.

Le attività insieme agli animali durante gli incontri

Una volta creato un rapporto di fiducia e uno stato di benessere insieme all’animale, le attività che i bambini affronteranno saranno molteplici e in funzione dei loro bisogni, spaziando dalla lettura all’uso di strumenti tecnologici e digitali, dalla costruizione di una storia per iscritto, all’invenzione di un’altra che verrà narrata a parole. In tutti i casi, il programma e le attività saranno sempre avviate sulla base dei bisogni del singolo bambino presente, senza che ci sia l’imposizione di un programma di massima che potrebbe non adattarsi alle esigenze dei singoli.

Il progetto di sostegno allo studio realizzato negli spazi dell’Accademia Cinofila Fiorentinaregole accademia

Il progetto di sostegno allo studio è rivolto ai bambini dai 7 agli 11 anni.

La specificità del progetto prevede il coinvolgimento degli animali che diventano compagni di studio durante il percorso di apprendimento prevedendo anche l’utilizzo di sussidi multimediali come strumenti di facilitazione del percorso di studio. In parallelo è attivato uno  sportello di ascolto per i genitori per fornire consulenze e sostegno relativamente a problematiche di tipo cognitivo e psicologico del proprio figlio/a.

Gli specialisti, a richiesta, potranno fornire anche valutazioni neuropsicologiche.

I bambini, suddivisi in tre piccoli gruppi in base alla loro età (7-8 anni; 8-9 anni; 9-10 anni), potranno partecipare al percorso di sostegno alla studio in due diversa modalità:

  • una volta alla settimana (1 incontro di 2 ore) per un costo di € 100 mensile
  • due volte alla settimana (2 incontri di 2 ore) per un costo di € 180 mensile

Il costo della valutazione neuropsicologica dipenderà dal tipo di test neuropsicologici e psicologici che saranno somministrati in base alle necessità diagnostiche.

Per informazioni

Contattare direttamente l’Accademia Cinofila Fiorentina, Dottoressa Giovanna Carlini

Via dell’Argingrosso 169, Firenze; tel. 338/1241514 o via email a [email protected]

http://www.accademiacinofilafiorentina.it/

http://www.accademiacinofilafiorentina.it/sostegno-allo-studio-rivolto-ai-bambini-dai-7-agli-11-anni/