vivere slowIl passo è quello lento o come dicono in inglese “low” che sarebbe bello investisse, come filosofia di vita, l’approccio alle nostre esistenze.

Scegliere dal 2017 una vita famigliare ad un ritmo più lento si può fare

Queste vacanze di Natale sono state portatrici di vari problemi nella nostra famiglia eppure, forse per la prima volta nella mia esistenza, invece di buttarmi ancora più a capofitto in impegni e scadenze che contribuiscono maggiormente a rendermi nevrotica e quindi di poca o nessuna utilità per i miei bambini per i quali correndo di qua e di là smetto di essere un punto di riferimento, ho deciso di rallentare il passo. Non sto parlando di un retro-front sul piano degli impegni, quelli ci sono e vanno portati a termine se si vuole mangiare e far quadrare i conti, parlo di un tentativo di distacco dalla nevrosi che sempre accompagna il tutto e che quest’anno deve sparire.

Andare di fretta per non lasciarsi sfuggire delle occasioni, per poter fare il più che si può, ottenendo il massimo e risparmiando tempo.

Ma per cosa lo risparmiamo questo tempo?

Per buttarci in altri gineprai di corse che hanno ancora una volta lo scopo di risparmiare tempo fine a se stesso, anche perché poi alla fine siamo stanchi morti e non abbiamo più nemmeno la forza di alzare un dito.

Nel tentativo quotidiano di non perdere tempo, selezioniamo attività che riteniamo utili solo perché sono produttive e ci fruttano un risultato tangibile e al comtempo consideriamo una perdita di tempo e quindi da risolvere il più rapidamente possibile, moltissimi aspetti della vita: il tempo per mangiare, per fermarsi ad ascoltare i figli ai quali, costantemente, ripetiamo la frase:  “scusa, ora non ho tempo”.

A chi è assillato dal non perdere tempo, accade paradossalmente proprio il contrario e il tempo risparmiato si dissolve

Misteriosamente, le giornate diventano sempre più corte, e i giorni, le settimane, i mesi e gli anni volano in un attimo; quanti di voi avranno detto, al termine di questo periodo di feste la frase: “quest’anno il Natale è volato”, forse lo state dicendo da anni.

Senza nemmeno accorgercene abbreviamo la nostra vita perché perdiamo il senso del tempo e delle cose importanti che invece trascuriamo: un lungo sguardo, il silenzio, l’ascolto dell’altro, una pausa sul divano per abbracciare il compagno o un figlio.

Nel 2017 smetto di correre, rallento, e se arrivo in ritardo su qualcosa, spiegherò che gli affetti hanno avuto la priorità

Questo desiderio di rallentare le nostre giornate fa parte di un più grande movimento mondiale che sempre più si sta affermando in relazione anche a questi anni incessanti di crisi economica che ci hanno costretto, pena il burn out, di ritargliarci una vita a misura di noi stessi. C’è un bel sito, che si chiama www.vivereconlentezza.it e il cui proprietario è Bruno Contigiani fondatore della associazione del vivere con lentezza. Quello che mi preme sottolineare è che questo tipo di approccio all’esistenza è più di tipo esistenziale,  in soldoni: non promuove una vita di “fancazzismo” (scusate non mi è venuto un termine meno colorito), ma di consapevolezza a non farsi travolgere dagli eventi e dalle suggestioni del mercato che ci impone ogni giorno di essere in un certo modo, magari anche uno che per carattere non ci appartiene per niente.

Lo shopping senza criterio  prima di tutto

Non è vero che abbiamo bisogno di tutto quello che vorremmo comprare e di fronte ad un desiderio potente di avere un oggetto, fermarsi, darsi un giorno in più per riflettere, ci dà modo di guardarci meglio dentro e comprendere davvero se il desiderio è davvero “nostro” oppure ancora una volta autoindotto da marketing, dai bombardamenti televisivi, da tentativi di riempire i vuoti. Vi basterà non agire d’impulso e aspettare un giorno o due, vedrete che se quel desiderio è autentico l’oggetto lo vorrete ancora, sennò sarà già stato sostituito da un altro.

Prediligere i piccoli negozi della nostra zona prima di lanciarvi in un centro commerciale con la musica sparata a bomba e i luccichii al neon dei negozi

Comprare nei negozi di quartiere ci permette di far sopravvivere la città e renderla un posto vivo e vivace per tutti noi, e chi obietta che ai centi commerciali si risparmia Bruno Contigiani ribatte: “Ma ne siete così sicuri?” O ve lo hanno solo fatto credere? Al centro commerciale grazie ai prezzi bassi su certi articoli si risparmia è vero, ma quanti prodotti civetta che non vi servono alla fine finiscono nel vostro carrello? Il supermercato ve li vende sottocosto, ma questo non è importante, l’importante è che, una volta dentro, comprerete quello e anche tanto altro, senza contare che in questi posti ci passerete molte ore che potreste impiegare in altro: una passeggiata al parco con i figli? Un giro col cane? Un gioco da tavolo insieme ai bambini? E nemmeno in questo caso il discorso vuole essere una campagna contro i supermercati o i centri commerciali: avete voglia di farvi un giro? C’è la carta igienica ad un prezzo stracciato? Andate, ma riflettete sui vostri comportamenti, mediate e, quando potete, rallentate.

Vi piace che la spesa vi arrivi a casa, senza tanti rompimenti, beh, c’è anche chi lavora in strutture che operano a Km 0

E accanto ad una produzione biologica e a Km 0 grazie alla tecnologia le aziende si sono organizzate e vi portano i prodotti a casa, provate questo: https://www.facebook.com/Kilometro-0-1416999235280282/?fref=ts la sua rete funziona bene, vi fa risparmiare tempo e darete da mangiare alla famiglia cose di buona qualità.

Anche i bambini devono rallentare? Sì, assolutamente e si comincia dalle piccole cose, come lo spogliatoio di una palestra

Vedo costantemente queste scene: bambini che frequentano corsi di piscina, mamme in pool position di fronte alle docce 5 minuti prima che i bambini siano usciti dalle vasche e docce fatte al ritmo di “sbrigati, fai veloce, quanto tempo perdi …” Mandiamo i bambini a fare attività sportiva non solo per il loro benessere fisico, ma anche psichico, e una doccia calda presa con calma piace a tutti, è rilassante e vi porta via quei 5 minuti in più che alle vostre vite non leva nulla, ma che ai vostri figli insegna un ritmo di vita meno nevrotizzato. Noi coinvolgiamo i bambini nei nostri ritmi stressanti e ve lo dice una che i figli li porta in piscina inchiodando davanti alla porta d’entrata e catapultandoli fuori dalla macchina mentre ho i motori ancora accesi, ecco, questo per me nel 2017 deve finire. Per voi fate le vostre scelte sulla base dei cattivi comportamenti che vorreste migliorare.

I bambini, inoltre, hanno necessità di seguire i loro tempi per crescere sani e in armonia con loro stessi.

Pensate anche allo yoga e alla meditazione per voi e per i vostri bambini, magari anche insieme

E’ assolutamente dimostrato che queste pratiche riducono lo stress, migliorarno i comportamenti e hanno anche un buon impatto sul rendimento scolastico, forse il 2017 potrebbe essere per alcuni di voi un primo passo di avvicinamento a queste discipline. I centri di yoga che si occupano di genitori e bambini sono tanti sul nostro territorio, li troverete con una veloce ricerca sul web.

Noi conosciam0 e abbiamo provato Ginkgo Lab ASD ॐ yogacampi.com – Associazione sportiva dilettantistica. Con loro torna la serie di incontri Giocoyoga dedicata alla coppia grande e piccino! Una domenica al mese, dalle 10 alle 11,30 ci si mette  alla prova con lo yoga per condividere momenti di gioco con i nostri bambini.

L’8 gennaio,12 febbraio, 12 marzo e 9 aprile presso lo spazio CIT Centro Iniziative Teatrali, all’interno del Teatrodante Carlo Monni, con ingresso da via veneto 5 (dal retro del teatro davanti al fotografo) adulti, bambini e insegnante di yoga giocano lo yoga insieme per circa un’ora e mezzo, dalle 10 alle 11,30.  Dal gioco dinamico alla storia, dai giochi di respiro a quelli che valorizzano i nostri sensi, in coppia, grandi e bambini insieme.
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/events/320488338320238/

scansione0001Non fate tuttavia del proposito di una vita a ritmi più lenti una questione di fanatismo

Scegliere la bici perché è un mezzo che va piano e poi nevrotizzarsi perché si è sempre in ritardo sviluppa un odio feroce verso gli automobilisti, ad esempio, ed è chiaro che questa non è una via giusta. Rigidità, fanatismo, intransigenza non sono caratteristiche di un tipo di approccio lento alla vita. Vi saluto con un consiglio di lettura:lumaca

Vivere slow. Apologia della lentezza, una serie di idee e strategie per riappropriarsi del proprio tempo e liberarsi dalla schiavitù della produttività.

E per i bambini, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza di Luis Sepulveda, una favola che insegna a ritagliarsi del tempo per fare bene e con calma le cose, in un mondo dominato dalla fretta.