150 anni da Firenze Capitale d’Italia al Caffè Michelangiolo

storie di caffèRicorrono quest’anno, il 2015, i festeggiamenti per i 150 anni da Firenze Capitale d’Italia e, devo dire la verità, non è che questa ricorrenza sia particolarmente segnalata. Ci fa piacere quindi cominciare a parlarne in questo blog,  dando anche indicazione degli eventi che in questa occasione verranno offerti sul territorio. In particolare, il 27 dicembre scorso, abbiamo partecipato alla presentazione di un libro che ripercorre la storia di una caffetteria fiorentina fondata negli anni che precedettero la proclamazione di Firenze Capitale e che fu centro di accessa discussione intellettuale e politica, nonché luogo frequentato dagli artisti che oggi rientrano sotto il nome della corrente  dei Macchiaioli. Questa caffetteria, che esiste tutt’oggi, e che si trova all’interno di Palazzo Morocchi, in via Cavour 21 a Firenze, ha conservato intatto il fascino e l’atmosfera dell’epoca, è ancora aperta al pubblico e, se non vi siete mai stati, questo è l’anno giusto per riscoprirla attraverso gli eventi che verranno qui promossi.

Gli eventi al Caffè Michelangiolo per la ricorrenza di Firenze Capitale da vivere anche con la propria famiglia

caffè MichelangioloLa caffetteria storica fiorentina ” il Caffè Michelangelo”è entrata nel programma dei festeggiamenti di “150 anni da Firenze Capitale d’Italia”: a partire dal mese di febbraio 2015, il giorno 3 per la precisione,  su richiesta, sarà possibile non soltanto degustare il celebre “Ponce”, servito con il metodo tradizionale “gottino” (bicchierino di vetro) ma, su richiesta, sarà possibile prenotare una visita guidata nelle stanze del Palazzo Morrocchi e ammirare gli affreschi di Annibale Gatti, pittore dei Macchiaioli e tra i più importanti pittori del periodo di Firenze Capitale. Nella seconda metà del mese di Febbraio le stanze del Caffè Michelangiolo faranno da cornice anche ad un altro affascinante evento di cui sarà protagonista l’Associazione La Rosa d’Oro dell’Arte con mostra pittura, scultura e fotografia dal titolo
“Genio e passione: da Michelangelo e Leonardo alla contemporaneità”
Inaugurazione con buffet e introduzione critica-Sabato 21 febbraio 2015 ore 18.30
La mostra si chiuderà il 9 marzo 2015 e nel corso dell’esposizione sarà tenuta una conferenza evento sullo stile e la tecnica della pittura dei Macchiaioli dalla Dott. Lucetta Risaliti e dalle Dott. Chiara Novelli.

Tutti gli eventi al Caffè Michelangiolo seguendo la pagina FB: https://www.facebook.com/caffemichelangiolofirenze Per prenotare le visite: Per info:+39 055295264

sala macchine da voloMa non ci saranno solo occasioni dedicate agli adulti perché il Caffè Michelangiolo divide gli spazi del di Palazzo Morocchi con il Museo delle Macchine di Leonardo da Vinci, di proprietà della famiglia Niccolai storici artigiani fiorentini che, con cura e infinita passione hanno creato ed espongono le macchine nate dal genio di Leonardo da Vinci perfettamente riprodotte e funzionanti (e interattive) con i materiali dell’epoca. Un posto straordinario da visitare in famiglia anche per la presenza di una sala laboratorio ludico/didattica vero e proprio luogo di aggregazione e sperimentazione per le famiglie con bambini. Del Museo di Leonardo da Vinci di Firenze in VIA CAVOUR 21 ne abbiamo già parlato in un articolo dedicato che potete leggere qui e vi invitiamo ad abbinare la visita al Museo con una puntata al Caffè Michelangiolo per una visita e bere un caffè.

carriaSiccome non ci bastava segnalare gli eventi e noi siamo “blogger” e non studiose di storia dell’arte, per ripercorrere gli anni di Firenze Capitale d’Italia abbiamo chiesto aiuto ad Andrea Del Carria storico dell’arte studioso di tecnologia antica, direttore del Museo le Macchine di Leonardo e curatore delle iniziative che fanno capo al Caffè Michelangiolo di Firenze che, per i nostri lettori, ha accettato di introdurci agli anni d’oro del Caffè Michelangelo che di poco precedettero la proclamazione di Firenze Capitale d’Italia.

Firenze Capitale d’Italia

di Andrea del Carria, storico dell’Arte

firenze capitaleEbbene sì, Firenze è stata Capitale d’Italia. Spesso finisce nel cosiddetto “dimenticatoio” da parte dei fiorentini stessi questo importante avvenimento che si lega con la storia del nostro Paese. Molte però sono le tracce ancora esistenti di questa breve avventura. Breve perché il governo italiano si insedia a Firenze per soli sei anni: dal 1865 al 1871. Come mai proprio a Firenze? Qualche storico parla di uno spostamento per motivazioni logistiche: Firenze si trova al centro della Penisola e permetteva spostamenti rapidi in quasi tutt’Italia, a differenza della periferica Torino. Altri sostengono che il blasone di Firenze, l’importanza culturale che ha avuto secoli addietro, non poteva passare inosservata ai piemontesi, tantochè Roma, che persino Napoleone intendeva come Capitale d’Italia, era ancora sotto il controllo del papa e sorvegliata dalle truppe francesi, quindi inarrivabile.

Forse la motivazione più attendibile e storicamente avvallata è perché la paura dei francesi (alleati del Piemonte ma protettori anche dello Stato della Chiesa) che gli italiani volessero annettere Roma per poi nominarla come capitale d’Italia era molta, per questo il governo piemontese decise di spostare la capitale da Torino a Firenze per segnalare che le loro mire su Roma si erano esaurite. Firenze divenne capitale per una sorta di bluff. Ma le testimonianze del passaggio del governo sabaudo a Firenze sono sotto gli occhi di tutti. Chi passa di fianco al centro storico, circumnavigandolo quasi, lo fa attraverso i Viali di Circonvallazione, sorti dall’allargamento delle vecchie  e strette strade medievali.

Il quartiere esistente tra l’attuale via dei Pecori (già Piazza dell’Olio) e piazza della Repubblica (già piazza del Mercato Vecchio) era un ghetto ebraico, che venne completamente smantellato per lasciare spazio a larghe piazze di respiro internazionale e mondano. Altre strade e vie storico-medievali vennero allargate in nome del rinnovamento per la proclamazione a Capitale d’Italia. Insomma Firenze si travestì a Capitale Europea, ma ancora non era pronta per questo grande balzo nella modernità. Il re Vittorio Emanuele II alloggiava a Palazzo Pitti, mentre il Parlamento si riuniva nel Salone dei Cinquecento a Firenze.

Il Caffè Michelangiolo come centro di scambio di idee e discussioni politiche a Firenze

caffè miche quadroOgni capitale che si rispetti conosce al proprio interno luoghi di animata discussione politica, culturale ed estetica. Entrano in scena i Caffè Letterari, che a Firenze sorsero anche negli anni precedenti alla proclamazione. Il primo per importanza è stato il Caffè Michelangiolo, che si trovava in Via Larga, l’attuale Via Cavour. Qui le discussioni politiche erano all’ordine del giorno, spesso avvenivano animatamente a causa del celebre “ponce” (caffè con un liquore simile al rhum) che i frequentatori trangugiavano. Coloro i quali varcavano le soglie del Michelangiolo erano personalità culturali, politiche e artistiche che oggi conosciamo come i Macchiaioli, pensiamo a Telemaco Signorini, Silvestro Lega e Giovanni Fattori. Per capire l’importanza del Caffè basti dire che persino Edgar Degas, famoso pittore impressionista francese, venne a visitarlo. Purtroppo il più importante Caffè fiorentino di metà ottocento cessò di avere importanza negli stessi anni in cui tra le mura della città si insediò il governo italiano, ma ebbe un’eco ideologica, culturale e artistica rilevante per il Risorgimento e la temperie che si veniva a respirare nella novella Capitale d’Italia.

Il Caffè Michelangiolo eco di un frangente storico conserva ancora oggi il fascino dell’epoca

Insomma, quest’anno festeggiamo il secolo e mezzo dalla proclamazione a capitale del Regno, ricordando i luoghi e le personalità che la caratterizzarono. La demolizione del ghetto ebraico nel quartiere oggi Piazza della Repubblica, l’allargamento delle vecchie strade medievali prendendo come esempio i viali europei (i famosi boulevard parigini). Il Caffè Michelangiolo ospita oggi il Museo Leonardo da Vinci di Firenze, recuperando in parte la sua forza culturale, e parallelamente è promotore di eventi culturali legati per quest’anno ai Macchiaioli e il loro rapporto politico con il Risorgimento e la nascita del realismo in pittura, con la finalità di ricordare ai fiorentini che un tempo erano non solo al centro della cultura italiana, ma anche della politica nazionale e persino europea.