Allo Spazio Co-Stanza corsi di ricamo con Adriana Armanni
Vi abbiamo parlato di Spazio Costanza come grande contenitore, officina di idee e motore di iniziative educative e stimolanti (Spazio Co-Stanza, cos’è e come funziona); fra queste, oggi ci racconta della sua attività Adriana Armanni, che del ricamo ha fatto la sua attività lavorativa e che insegna questa arte antica fortunatamente tornata negli ultimi anni non solo come attività artigianale, ma come attività contro lo stress. 
Poiché niente è più efficace delle parole stesse di chi si dedica con passione ad una attività per trasmettere informazioni, vi lascio alle parole di Adriana Armani, ricamatrice e insegnante di ricamo presso Lo Spazio Co-Stanza e titolare di
Arti & Pensieri – Scuola di Ricamo
LAVORO DELLE MANI, RIPOSO DELLA MENTE OVVERO RILASSARSI RICAMANDO
di Adriana Armanni
Corsi di ricamo Firenze – Passione, artigianato e spirito imprenditoriale
Un po’ più di vent’anni fa ho deciso di fare della passione per il ricamo il mio mestiere. Ho frequentato un corso che mi ha permesso di imparare come gestire un’attività, come promuoverla, come far tornare i conti. Per coltivare la mia passione sono diventata imprenditrice. Ho unito le mie precedenti esperienze nel campo dello sviluppo prodotto tessile e ne è venuto fuori un mix che mi accompagna piacevolmente da molti anni, con tutti i pregi ed i difetti del lavoro autonomo.
Insegnare mi piace moltissimo, tramandare una tradizione secolare ancora di più. Ormai quasi più nessuno può ricamare per mestiere, ma non per questo si deve perdere una tradizione che a Firenze è attiva da centinaia di anni e che ha contribuito a renderla famosa nel mondo, insieme ai tanti altri tesori che la nostra città contiene. Ecco quindi che insegnare al maggior numero di persone possibile, italiane o straniere che passano a Firenze, condividendo quello che io ho appreso e continuo ancora a studiare, diventa un modo per non far morire questo tesoro.
So che qualcuno potrà pensare ai ricami della “zia”, quelli noiosi e ripetitivi, oppure a imposizioni di vecchie scuole nelle quali era d’obbligo fare tutte la stessa cosa e non piaceva a nessuno. Niente di tutto questo: nelle due ore di corso ognuna/o sceglie il suo progetto e con la mia assistenza continua, lo porta avanti, lo modifica in corso d’opera, crea quello che vuole: un oggetto d’uso o un’opera d’arte. Impara i punti che vuole e secondo i tempi che ha a disposizione.
Non è necessario lavorare a casa, se non se ne ha il tempo – la maggior parte delle persone lavora solo durante il corso – perché ritagliarsi un piccolo spazio di 2 ore settimanali seguendo un corso di ricamo, serve per rilassare la mente ed astrarsi dagli assilli quotidiani: è un po’ come entrare in “modo protetto”, tanto per richiamare un termine moderno.
Il modo protetto viene attivato dal lavoro che si ha in mano, che impegna la mente a guardare e ragionare su di esso, escludendo il resto. È così che ogni volta che si ha la possibilità di prendere in mano il ricamo, che sia per qualche minuto o per qualche ora, la mente va… ed il relax viene.
Il ricamo come momento di socializzazione e scambio umano
Durante questi anni ho incontrato persone di ogni genere, con storie molto diverse tra di loro, uomini e donne, che per merito del ricamo hanno facilmente familiarizzato, si sono scambiati opinioni e consigli di vita.
Sì, consigli di vita, anche se vi può sembrare strano, perché tra un punto ed un altro vengono fuori le chiacchiere e le chiacchiere portano a condividere i piccoli problemi quotidiani, scoprendo che le preoccupazioni di uno sono quelle di tutti, che nessuno ha dilemmi unici, che parlandone, i nodi si sciolgono ed il lavoro delle mani è il riposo della mente.
Sono state davvero tante le testimonianze che ho raccolto durante gli anni, io stessa incredula di fronte ai racconti di mamme stressate che mi mostravano un cuscino ricamato, servito per non uscire di senno alla fine di giornate da urlo, o di donne che grazie a questo metodo di relax hanno potuto finalmente coronare la loro voglia di maternità o di uomini, che con l’ago scomparso tra dita possenti, hanno creato merletti ad ago leggerissimi.
Non credo ai miracoli dovuti al ricamo, ma so cosa vuol dire divertirsi, lasciarsi prendere da quanto stiamo creando e gioire del lavoro delle nostre mani.
Essere l’artefice della scoperta di una nuova manualità, che aiuta molti a mitigare lo stress ed altri a scoprirsi artisti, è una soddisfazione enorme per me: mi fa lavorare contenta e con il sorriso. Merce rarissima al giorno d’oggi!
Le foto presenti nell’articolo vi parlano con le immagini di quello a cui mi dedico e sono certa che aiuteranno, più delle parole, a spiegare cosa si può fare … Se siete curiosi … dovete solo contattarmi
Adriana Armanni
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