gemellini

Cosa succede quando torni a casa dall’ospedale???

Poco tempo fa, ad una festa di 40esimo compleanno, ho rivisto un’amica che è diventata mamma da pochi mesi. Abbiamo parlato della sua esperienza, del suo quotidiano, del mio blog e chiacchiera tira chiacchiera è venuto fuori che uno dei momenti più critici è stato il ritorno a casa dall’ospedale e il ritrovarsi da sola con il bebè per la prima volta: una ridda di domande che affollavano la testa, molti dubbi e ansie anche acuite dallo scompenso ormonale che ogni donna vive dopo il parto, e un senso di solitudine per non sapere bene a chi rivolgersi (non è che si può stressare il pediatra per ogni singolo dubbio o fugare le ansie, magari notturne). Allora, poiché la sua esperienza è fresca fresca, così, a caldo, le ho chiesto di buttare giù dei consigli e delle dritte estremamente pratiche a cui le neo mamme possano riferirsi in caso si sentano disorientate. Siccome il materiale è tanto, ecco che lo pubblicheremo a puntate. La mia amica si presta a questo lavoro in maniera del tutto volontaria, io da parte mia, visto che la bebè è ancora piccina, la ripago in cibo, questo articolo mi costa una teglia di lasagne (vi giuro che non è uno scherzo, gliela porto venerdì 🙂 )

Confessioni di una neomamma – Dov’è il libretto delle istruzioni?

di Cindy Ceglia

Dove devono dormire i neonati

Sono la neomamma di una piccola creatura di nome Cecilia. E’ nata il 18 marzo 2014 ed è entrata nella mia vita come uno tsunami!
Lorenza mi ha chiesto quali erano le difficoltà che ho incontrato da nuova mamma (avendo probabilmente dimenticato le sue!) … mi ha proposto di scrivere un articolo per il suo blog dicendomi che la lunghezza minima era di 300 parole.
Mi ha strappato subito un sorriso, le peripezie di una neomamma non si possono raccontare in 300 parole… Serve una Divina Commedia!

Beh che dire… le mie difficoltà sono iniziate subito all’arrivo a casa, tre giorni dopo la nascita della piccola.
In quel momento mi sono resa conto che non ci sono le istruzioni per l’uso e i bambini non hanno un tasto “off”.

Shock numero 1… i poppanti non dovevano dormire nella carrozzina?

Forse la maggior parte si, Cecilia no!
Sin dal secondo giorno di vita ha manifestato il bisogno di essere costantemente tenuta in braccio accoccolata al mio petto (al massimo del suo babbo).
Ogni volta che la bambina veniva messa supina su qualsiasi superficie piana strillava disperata ed inconsolabile – come se fosse su un letto di chiodi o sui carboni ardenti. Come la mettevo giù la reazione era simile a quando sogni di cadere mentre ti stai assopendo (ho scoperto dopo che si chiamano “startles”).
A nulla sono valsi gli sforzi di amici volenterosi che si sono offerti di supervisionare la bambina che strillava nella stanza più lontana della casa, dopo un’ora e 40 minuti di strilli ininterrotti ho deciso che forse stavo torturando una bambina di 8 giorni. A nulla è servito creare una specie di nido con gli asciugamani e una mia canottiera per farle sentire l’odore, a nulla è servita una piccola borsa dell’acqua calda per farle sentire il calore.
L’ho assecondata!
Ha vissuto attaccata a me come un piccolo marsupiale giorno e notte. Di notte, a turno con il papà, stavamo semiseduti nel letto con la piccola in braccio…un turno dalle 24 alle 4 e un turno dalle 4 alle 8.
L’abbiamo viziata? No, i bambini così piccoli non conoscono il nesso “causa-effetto”. All’improvviso dopo 1 mese e due giorni, la notte della domenica di Pasqua, ha iniziato a dormire da sola sdraiata supina. Adesso dorme beata o su un fianco o a pancia in giù (…tranquille è in grado di rigirarsi da sola!).
Lezione imparata: i bambini piccoli hanno bisogno del contatto umano e bisogno di contenimento; i piccoli nati prematuri o con un peso alla nascita basso (Cecilia pesava 2,7 kg) spesso soffrono di quella che viene chiamata “instabilità neurovegetativa” …. il sistema neurovegetativo non è ben sviluppato e per questo necessitano di contatto e calore (per consigli e maggiori chiarimenti http://www.mammeonline.net/content/l-instabilita-neurovegetativa-del-neonato-piccoli-aiuti-adattarsi-al-nuovo-ambiente-extraute).
Consiglio: teneteli in braccio, coccolateli, certo ad ogni occasione provate a metterli giù, ma non serve a nulla farli strillare. Quando saranno pronti a staccarsi da voi, lo faranno!