Una vacanza in Provenza … A portata di famiglia – Giro della Provenza a tappe con i bambini

di Maddalena Bavazzano

arlesIl viaggio che la nostra famiglia ha fatto questa estate è un progetto nato due anni fa e poi cancellato a causa di una brutta e devastante bronchite della piccola. Quest’anno ci abbiamo riprovato e come è andata? Direi bene, salvo qualche accorgimento che dovremo tener presente per la nostra prossima vacanza itinerante. Un viaggio “on the road” per sua natura richiede un viaggiatore riposato e noi, il 2 agosto, riposati non lo eravamo a sufficienza o perlomeno non tutti.

Quindi primo consiglio: prevedere qualche “ora” di riposo prima di mettersi in macchina per affrontare più di 2000 km in 10 giorni….

E a questo proposito viene il secondo consiglio: dovendo stare tutti i giorni in macchina preparate qualche attività da far fare ai bambini (per evitare che dopo un po’, giocando, si azzuffino rischiando pericolosissime distrazioni del guidatore!!).

Noi non dotiamo le bimbe di tablet su cui vedere un film, cerchiamo di evitarlo (di tv ne vedono a sufficienza durante l’anno a casa) ma sicuramente è un diversivo non da poco..

Ci sono comunque tanti giochi da fare (carte gioco, quiz…), alcuni specifici “giochi da fare in macchina” si trovano anche nei negozi di giocattoli.

E poi non può mancare una giusta colonna sonora; noi avevamo preparato un apposito cd con 150 brani che alla fine della vacanza conoscevamo a memoria e che hanno allietato la nostra permanenza nell’abitacolo …

Come programmare l’itinerario di viaggio a tappe

avignoneComunque, superato il piccolo intoppo della stanchezza che ci ha visti un po’ nervosetti i primi giorni, la vacanza è partita.

Ma come è nato il percorso: per prima cosa ho tirato fuori il vecchio itinerario di due anni fa e ho cominciato ad aggiustarlo, tenendo conto della crescita delle bimbe, dei prezzi di alcune attrazioni nel frattempo cambiati, e ho così stilato un nuovo programma. Definite le tappe mi sono apprestata a trovare (rigorosamente tramite internet) i nostri pernottamenti (non si può partire con due figlie ancora piccole e pensare di trovare da dormire sul posto all’ultimo momento!!! ). Così, cercando di conciliare le esigenze di tutti anche se non sempre possibile (bagno in camera, un po’ di avventura, comodità, tranquillità, servizi, prezzo….) ho prenotato tutte le nostre notti.

Attenzione: la Provenza è piccola e teoricamente potreste pernottare nello stesso posto e vedere quasi tutto spostandoti tutti i giorni…noi abbiamo fatto la scelta di dormire in posti diversi tutti i giorni anche per dare alla vacanza un carattere avventuroso e aggiungere un pizzico di sorpresa quotidiana che non guasta mai. Alla fine della vacanza le bambine hanno stilato la loro classifica (incredibilmente ribaltata rispetto a quella stilata da noi adulti!)

Comunque 10 location diverse mi sembravano troppe quindi in due posti abbiamo dormito per ben due notti (anche per dar modo alla sottoscritta di lavare e asciugare un po’ di biancheria che si era intanto accumulata nel bagagliaio!!).

La Francia ha numerose opzioni per la notte che vanno dal campeggio all’albergo, all’agriturismo, alle chambres d’hôtes (la versione francese del b&b), all’appartamento anche per poche notti (vedi l’ottimo e sperimentato airbnb). Noi abbiamo fatto un po’ di tutto,tanto per non scontentare nessuno.

E sul cosa fare e vedere durante il viaggio? Io ho letto tantissimo (guide, blog, chat, siti Web), ho parlato con altre famiglie ed altre persone per poi dar forma ad un programma di massima, che tenesse ovviamente conto di possibili alternative, per rispondere a improvvisi cambi di umore, stanchezze, cambiamenti climatici!!! Noi abbiamo cambiato il programma quasi tutti i giorni, perché in famiglia (o comunque in gruppo e soprattutto in vacanza) bisogna saper ascoltare le esigenze di tutti e conciliare i desideri di tutti…non è facile, ma possibile, e tutti quanti dobbiamo fare la nostra parte, magari rinunciando a vedere qualcosa..

roussillonNel programma che ho stilato ho segnato quindi tutto quello che la zona offriva, per essere pronti ad un improvviso giro di boa. Io per esempio  avevo segnato anche i giorni di mercato dei vari paesi visitati, salvo sentirmi dire “E che differenza c’è tra questo mercato e quello vicino a casa nostra??”

La differenza c’è, perché in mezzo a ciarpame internazionale, c’è poi quel banco che ti sa colpire con un’offerta locale o un mercante originale, insomma, bisogna saper guardare i piccoli dettagli.

Un viaggio all’estero per me significa respirare e immergersi il più possibile nella cultura locale ..quindi cercare i posti autentici, poco turistici, più locali è la parte più divertente..anche nell’alimentazione per esempio, che offre tante alternative.

Attenzione: se avete intenzione di visitare musei o comunque attrazioni che prevedono giorni di chiusura teneteli d’occhio, nello stilare il programma…noi per esempio abbiamo assistito alle Courses Camarguaises (le corride non cruente) che si svolgono solo due giorni la settimana nell’anfiteatro di Arles.corrida

Ecco allora la nostra vacanza, ve la raccontiamo così, con le parole che sto usando per scrivere e costruire il fotolibro ricordo della vacanza (un bel modo per unire racconti, immagini, biglietti da visita, locandine, biglietti degli spettacoli, dettagli) qui vi proponiamo solo qualche immagine e il racconto giusto arricchito con qualche utile collegamento.

Primo giorno: Firenze – Diano Castello e poi via verso la Francia

Ore 15.00: si parte. Per spezzare il viaggio stanotte e domani dormiremo ancora in Italia a casa di Monica e Fabio, gli amici di Madda che vivono a Diano Castello, la cittadina ligure abbastanza vicina al confine con la Francia.

Secondo giorno: Diano Marina

La settimana di vacanza si apre con una bella giornata di mare, accolti comodamente (e gratis) nello stabilimento dove Fabio fa il bagnino…

Nel pomeriggio Camilla si dedica, con il babbo, allo snorkeling, con maschera e boccaglio..mentre Emma e Madda giocano sotto l’ombrellone..

Terzo giorno: Diano Castello – Allauch

Dopo una lauta colazione ligure ci dirigiamo verso il confine per entrare finalmente in Francia.

Durante il viaggio ci fermiamo ad Antibes, una ridente e affollata cittadina di mare, menomale che anche qui conoscono le crocchette di pollo e le patatine che rendono Camilla ed Emma più felici.

Antibes ha dato i natali a Raymond Peynet, l’autore dei famosi “fidanzatini”, quindi non ci facciamo mancare una breve pausa al piccolo Museo a lui dedicato, che ospita in questi giorni una mostra di vignette umoristiche molto divertenti (http://www.antibes-juanlespins.com/les-musees/peynet).

Prima di spingerci verso Allauch, nei pressi di Marsiglia, dove dormiremo stanotte, Camilla e Emma si concedono un breve bagno nelle acque della Costa Azzurra (non così belle!).

Stasera dormiamo all’Hotel des Moulins in una camera con un curioso bagno che sembra una doccia (a Camilla piace un sacco!!)

E la cena???? Per fortuna troviamo un ristorante cinese, unica offerta gastronomica aperta stasera da queste parti..

Quarto giorno: Allauch – Arles

Oggi è una giornata caldissima, ci dirigiamo verso  Arles e ci fermiamo a Les Baux de Provence (http://www.chateau-baux-provence.com/).

Il paese sembra uscito da un libro, così come il suo castello o quello che ne rimane (peccato per l’eccessivo turismo e il sole a picco costante).

Curiosità: nei pressi di Baux sono state aperte nel 1822 le prime miniere di bauxite, la roccia che costituisce la principale fonte per la produzione dell’alluminio e che, per l’appunto, prende proprio il nome da questo paese.

E ora un bel picnic a Fontvieille in un parco che – a nostra insaputa – si trova proprio nei pressi del celebre mulino di Daudet.

Nel pomeriggio tutti ad Arles ad assistere, nell’anfiteatro, alle Courses Camarguaises (anche qui sempre sotto il sole!!) (http://billetterie.arenes-arles.com/web/web_accueil.html)

Siamo stanchi e andiamo a riposare nel grazioso appartamento in 23 Rue Denis Papin ad Arles dove stasera e domani ceneremo e dormiremo.

Quinto giorno: Beaucaire

Il sole di ieri ci ha distrutti, quindi oggi ci andiamo a riposare a Beaucaire, nella vecchia fattoria, di nome e di fatto: Vieux Mas (http://www.vieux-mas.com/)

Per fortuna che la vecchia fattoria è tutta recintata e a portata di bambini, così Camilla e Emma se ne vanno a giro anche da sole lasciando babbo e mamma fare un pisolino sotto gli alberi.

Nel pomeriggio, prima di cena, una passeggiata ad Arles, ma veloce, giusto il tempo di fare la spesa per la nostra cena.

Sesto giorno: Camargue

La giornata di oggi è dedicata alla visita della Camargue.

Prima di tutto un giro al mercato provenzale di Saintes Maries de la Mer dove Madda non si fa scappare un po’ di stoffa (per Andrea il mercato non è poi tanto diverso dal mercato di sotto casa!)

Qualche tuffo in mare non ce lo facciamo mancare, è bellissima l’acqua!!

Per proseguire la nostra visita della Camargue saliamo con la nostra macchina a bordo di una chiatta che ci permette di attraversare comodamente il Rodano (il viaggio è brevissimo ma è molto divertente, soprattutto gratis)

E ora  tutti sul battello Tiki III (questo non è gratis!), alla ricerca di animali, peccato però che non vediamo nemmeno un fenicottero!!! Che delusione! (http://www.tiki3.camargue.fr/)

In serata arriviamo a Saint-Gilles per dormire nel bel Logis Heraclee.

A cena al buonissimo ristorante Le Clement IV,  dove Madda e Andrea si mangiano il tipo spezzatino e filetto di toro!

Dopo cena andiamo alla scoperta del paese, ma c’è qualcuno? Sicuramente c’è un cane che ci fa saltare tutti e quattro!

Settimo giorno: Saint-Gilles – Remoulins

Questa mattina siamo decisi a vedere almeno un fenicottero, quindi, con un leggero cambio di programma,  torneremo alla loro ricerca, ma prima facciamo un giro in un mercatino dell’usato dove acquistiamo qualche gioco e poi un incontro insolito con l’ormai invecchiato Jocelyn che viene riconosciuto e placcato da Andrea (che di solito non riconosce persone ben più note!?)

Un giretto nella splendida Aigues Mortes, alle porte della quale avvistiamo, finalmente, un piccolo branco di fenicotteri rosa (menomale!)fenicotteri-camargue

Ed ora ci possiamo dirigere ad Uzes dove visiteremo il Museo delle caramelle, quante caramelle ci riportiamo a casa!!! Per fortuna resistiamo alla tentazione di comprarne alla boutique del museo. (http://www.museeharibo.fr/fr/ )

Dopo due salti sui gonfiabili accanto al museo nel tardo pomeriggio arriviamo a Remoulins, dove mangeremo e dormiremo all’Hotel Moderne Un Coin de.

Dopo cena, al buio, andiamo a gustarci gli spettacoli di luce al vicino Pont du Gard (peccato che le foto non sono venute e soprattutto che abbiamo sbagliato sponda del fiume, sulla riva destra sicuramente si sarebbero visti meglio!)

Ottavo giorno: Remoulins – Villeneuve-lès-Avignon

pont-du-gardOggi ci aspetta una giornata allo splendido sito di Pont du Gard (http://pontdugard.com/it ) dove faremo anche il bagno, ma solo dopo aver visitato il museo ad esso dedicato (peccato che non ci sia alcuna didascalia in italiano, sarebbe stato molto meglio, soprattutto per Emma e Camilla!)

Dopo pranzo ci dirigiamo verso Avignone. Siamo stanchi e affamati ma non ci facciamo mancare un breve giro della bellissima città: dopo aver attraversato il Rodano con il battello (gratis) entriamo dentro le mura dove ci aspetta anche un giretto sulla luccicante giostra di Place de l’Horloge.

E adesso alla ricerca della nostra sistemazione per le prossime due serate: il Roca Yourte a Villeneuve-lès-Avignon, una caratteristica tenda mongola nelle campagne provenzali!!!

Peccato che dentro la tenda non possiamo cucinare le tagliatelle al ragù che avevamo comprato, quindi (sempre affamatissimi) ci rifugiamo in un ristorantino a Villeneuve les Avignon un bel paesino che purtroppo non visitiamo perché subito dopo cena ad Emma scappa troppo forte …

Nono giorno: Luberon

Oggi ci addentriamo nelle campagne del Luberon, che purtroppo si apprezzerebbero di più con la lavanda in fiore (ahimé è ormai sfiorita).

La nostra prima tappa: Roussillon, il piccolo coloratissimo borgo con il Sentiero delle Ocre, dove ci possiamo sporcare con la rossa terra..( http://otroussillon.pagesperso-orange.fr/sentier.html)

canoaPer lavarci dalla terra ci andiamo a fare un divertentissimo giro in canoa nelle acque del fiume Sorgue, ma prima passiamo a Gordes a vedere (ma solo di sfuggita) almeno una delle caratteristiche antiche abitazioni con muri a secco, le bories. (http://www.gordes-village.com/html/patrimoine.html#Anchor-9394)

L’acqua del fiume è davvero fredda, ne sanno qualcosa Andrea e Camilla che a nuoto attraversano le rapide, mentre Emma (a cui è stato impedito dalla guida!) li guarda piangendo.

Sporchi ancora di terra e bagnati dopo la discesa del fiume, andiamo ad acquistare ad Auchan (quanto è grande!!) un lauto pasto che ci scalderemo al microonde e gusteremo dentro la nostra accogliente tenda; dopo cena andiamo un gelato ad Avignone (quanto è caro il gelato in Francia?? E poi solo un gusto!!)

Decimo giorno: Villeneuve-lès-Avignon – Gréoux-les-Bains

Lasciamo Villeneuve-lès-Avignon in direzione Verdon; per la strada ci fermiamo a visitare Bonnieux, un delizioso paesino dalle strade “sali e scendi” dove giochiamo ai 4 cantoni e ci perdiamo pure.

Oggi il picnic lo facciamo sotto gli archi del vicino ponte romano a Saint Julien (il fiume tanto è asciutto)

Dopo pranzo si prosegue passando per un altro bel borgo provenzale, Manosque, la città che  ha dato i natali allo scrittore Jean Giono (sarà per questo che ci sono così tante librerie!!!).

In serata si arriva a Gréoux-les-Bains dove ceniamo in un ristorante orientale (scelto dopo aver selezionato i menù di almeno altri 9 ristoranti).

Girando per il grazioso paese arriviamo al castello templare dove sta andando in scena una pièce teatrale, quasi quasi ce la guardiamo tutta, anche se in francese!

Questa sera ci riposeremo nella bellissima camera blu della Chambre d’Hotes La Brunetière

Undicesimo giorno: Gréoux-les-Bains – Firenze

Dopo un’ottima e abbondante colazione preparata dai nostri padroni di casa, oggi ci aspettano le splendide gole del Verdon, che però non ce la faremo a visitare perché la stanchezza è tanta e la nostalgia di casa si fa sentire, soprattutto per Camilla, quindi ci accontentiamo di fare un bagno nelle acque del lago di Saint Croix.

Dopo un pranzo al tanto agognato McDonald’s, prendiamo l’autostrada che ci ricondurrà in Italia…au revoir Francia …. à la prochaine

Qualche considerazione finale sui viaggi on the road con bambini

In alcuni momenti del nostro viaggio per disperazione mi sono detta “l’anno prossimo un villaggio vacanza!!” (neanche per scherzo ci andrei, in realtà!) ma abbandonata la stanchezza del momento cento volte sceglierei ancora una vacanza così, perché non c’è cosa migliore che scoprire tutti i giorni posti nuovi, gente nuova, sfidare i nostri limiti e le nostre pigrizie, e soprattutto allenare la nostra capacità di osservare e cogliere nel profondo quello che incontriamo e vediamo, stimolando al contempo la nostra curiosità, tutte cose fondamentali per dei bambini che stanno crescendo e imparando, ma anche per noi adulti che sempre di più tendiamo a perdere queste caratteristiche, percorriamo quotidianamente strade, comunità, fisiche e virtuali, ma senza guardarle ed ascoltarle veramente …