Una gita alla Certosa di calci, con i bimbi ovviamente …

di Chiara Spacchini

certosa di Calci 1La struttura ospita il Museo di Storia Naturale dell’università di Pisa, una delle più importanti realtà naturalistiche italiane.

Reperti di zoologia, fossili e minerali, organizzati secondo criteri sistematici e tematici, sono esposti su oltre 4.000 metri quadrati di sale e gallerie disposte su tre piani. Di notevole importanza la “Galleria dei cetacei”, tra le prime in Europa per importanza  scientifica, il settore di Paleontologia con i dinosauri e le sale degli acquari.

emma Oltre alla visita libera, il Museo offre visite guidate e molte attività educative per le scuole di ogni ordine e grado e per gruppi di almeno 15 persone. Una visita al Museo è un’esperienza unica per la ricchezza, la complessità e l’unitarietà dei messaggi trasmessi, da quello scientifico-didattico a quello naturalistico-paesaggistico, da quello storico a quello artistico-architettonico.

La nostra visita è cominciata con le stanze che illustrano i cambiamenti della terra nel corso delle varie Ere e i reperti fossili che sono stati ritrovati con i vari scavi. Percorrendo queste stanze ci si ritrova immersi in una giungla primordiale molto verosimile, accompagnata anche dalla riproduzione di rumori che potevano essere tipici di allora.

Queste sale ripercorrono l’evoluzione geologica e biologica del nostro territorio attraverso un viaggio di 500 milioni di anni che si articola in tappe.

La visita è proseguita  poi nelle stanze dove sono stati raccolti i reperti naturalistici nel corso degli anni. La catalogazione nelle vetrine è volutamente casuale, ma si riconoscono reperti anche di un centinaia di anni fa, di animali vertebrati ed invertebrati, scene di caccia con animali imbalsamati e vari animali sotto spirito, dall’aspetto piuttosto grottesco, ma per l’epoca di grande fascino. Infatti il Museo fonda le sue origini alla fine del ’500 per volontà di Ferdinando I dei Medici e conservava ancora il primo nucleo della collezione naturalistica dell’Ateneo pisano. Queste collezioni eclettiche e raccolte private erano scelte per la loro bellezza, rarità e stravaganza che rispecchiavano il gusto e gli interessi culturali di molti sovrani, nobili e uomini di scienza dell’epoca, nel tentativo di fornire un’immagine globale del sapere e una visione della complessità dell’universo.

primitiviProseguendo abbiamo incontrato altri esemplari di mammiferi e vari studi sui primati fino ad arrivare all’uomo, con scene ricostruite di vita quotidiana e diorami che spiegano le scoperte, l’evoluzione e l’arte preistorica.
Abbiamo poi lasciato queste stanze per visitare quelle adibite ai laboratori scolastici, con spiegazioni molto facili e dimostrazioni pratiche.

La parte secondo me più spettacolare di questo museo è la Galleria dei Cetacei. Salite le scale siamo arrivate  al fienile della Certosa che ospita la spettacolare collezione di scheletri di cetacei attuali. Tale collezione, tra le più importanti d’Europa, fu istituita da Sebastiano Richiardi durante la sua direzione (1871–1891), ma fonti scritte testimoniano la presenza di cetacei nel museo già nel 1626. In totale il Museo possiede 53 scheletri, di cui 19 esposti in questa sala.certosa 2

Ma non è finita qui (per questo all’inizio parlavo del pranzo al sacco) perché da visitare ci sono ancora ben cinque sale. Purtroppo quella dei minerali era in ristrutturazione, per cui non abbiamo potuto vederla. Magari la prossima volta.

Scese dal fienile, che tra le altre cose ha anche una veduta stupenda del giardino interno della Certosa, siamo passate alla sala della prestoria dei Monti Pisani. La sala, realizzata nel 2007  offre una panoramica sulla preistoria del nostro territorio, attraverso l’esposizione di reperti archeologici provenienti da alcuni siti della Toscana settentrionale.

C’é un altro piccolo cortile situato dietro la facciata della Certosa, al quale si accede da una piccola porta laterale. Questi spazi espositivi sono dedicati alla grande epopea dinosauriana.

L’acquario è stata una sorpresa inaspettata. Non ho potuto fare foto per ovvi motivi. La galleria, inaugurata nel 2008, dà un’idea della straordinaria biodiversità ittica delle acque interne. E’ suddivisa in due sale: la prima è dedicata alla fauna ittica del territorio e la seconda ai principali gruppi sistematici di pesci d’acqua dolce.

L’attuale esposizione è formata da 23 vasche, 22 delle quali contengono pesci esotici e una, la più grande, ospita specie presenti sul territorio. Tutti gli acquari contengono specie d’acqua dolce per mostrare la straordinaria biodiversità ittica delle acque interne.

Il museo ospita anche mostre temporanee. Quando siamo andate noi c’era quella degli ABISSI  e quella del faraone KENAMUN.

La parte di ABISSI invece è più colorata e divertente. Ci sono molte riproduzioni di invertebrati e crostacei che vivono nelle profondità del mare e quella spettacolare di un calamaro di 13 metri. Questi sono tra le più grandi creature delle profondità oceaniche, creduti fino a pochi decenni fa, creature mitiche. Invece nel 2004 fu fotografato dai ricercatori del Museo Nazionale di Scienze del Giappone un calamaro gigante vivo nel suo ambiente naturale. Impressionante !!

scheletriChe dire. Conoscevo già la Certosa di Calci e il suo Museo, ma visitarla è stato impressionante. Credo proprio che valga la pena tornarci, con annesso pranzo al sacco, naturalmente.

Sul sito del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa trovate veramente tutto, è fatto molto bene ed è da tenere presente anche per eventuali gite scolastiche: http://www.msn.unipi.it/

Per gli orari, qui: http://www.msn.unipi.it/info/