Il centro polifunzionale di Bagno a Ripoli luogo di crescita per tutti i bambini

di Patrizia Banoi

Ci sono molte storie da raccontare… La prima, più antica, racconta di un giovane parroco, Don Andrea Faberi, che trenta anni fa è arrivato a Bagno a Ripoli con la sua idea di fede nuda e che nessun messaggio cristiano abbia senso svincolato dall’impegno e dal farsi prossimo a situazioni di esclusione e difficoltà. Oggi a Bagno a Ripoli il sogno è diventato realtà e c’è un progetto per bambini all’interno di uno spazio polifunzionale che funziona e dà i suoi frutti,  ma va sostenuto da tutta la comunità perché possa continuare ad esistere.

Negli anni Don Andrea ha concretizzato il suo impegno nell’associazione gruppo Elba che crea, fattivamente, esperienze di vita comunitaria tra giovani e disabili, durante tutto l’anno, ma soprattutto con una vacanza di due settimane all’isola d’Elba.

L’idea è quella che siamo tutti uguali nella sostanza e che il limite tra sano e disabile è veramente difficile da tracciare

Don Andrea ha sempre creduto in spazi condivisi e che i ragazzi per crescere hanno bisogno di posti in cui stare, circondati da sguardi amorevoli, ma liberi. 

Ecco che finalmente, lo scorso giugno, è stato ultimato un salone polifunzionale sotto la chiesa della Pentecoste. Il tentativo adesso è quello di riuscire a tenere aperto questo spazio con un’autogestione, dove si possano organizzare incontri, concerti, spettacoli, cene e quanto altro si abbia voglia di fare insieme.

L’altra storia che vorrei raccontare è quella della compagnia, Comarimaggio…

Molti anni fa nella scuola dell’infanzia di Bagno a Ripoli un gruppo di genitori ha cominciato ad animare storie, sostenuti da insegnanti illuminati che hanno sempre sostenuto la partecipazione attiva alla vita scolastica dei propri figli… l’evoluzione è stata continua, fino a diventare una compagnia vera, che ha rappresentato spettacoli inediti scritti da Silvia che raccontano fiabe.

La fiaba è quello spazio dell’anima dove i bambini possono crescere sicuri e dove  gli adulti possono recuperare la dimensione dello stupore e della leggerezza calandosi nello spazio del gioco e del personaggio al fine di comprendere e conoscere di più i propri figli.

L’ultima storia che racconto è quella del presente, dove queste due realtà o si incontrano: il 17 dicembre vi aspettiamo allo spettacolo La Neve di Natale

L’’idea è quella di una serata da passare insieme, nella dimensione magica ma concreta della Fantasia,  in cui il ricavato andrà a finanziare questo spazio condiviso nel tentativo di fare comunità, senza particolari caratterizzazioni, ma con il  solo scopo del dare il proprio contributo ed essere accolti in uno spazio che è di tutti.

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