Come gestire i capricci dei bambini? Ne abbiamo parlato presso Co-Stanza

 

UN TÈ PER PARLARE DI GENITORIALITÁGiovedì 25 febbraio, alle ore 17.30, ero seduta intorno ad un tavolo presso lo Spazio Co-Stanza curiosa di sapere di cosa si sarebbe parlato in occasione dell’incontro dal titolo: Capricci istruzioni per l’uso. Da mamma di 4 figli, possono vantare una bel inventario di capricci: da quelli a terra a pelle di leone con pugni che battono sul selciato in piena pineta di Castiglioncello di fronte ad un pubblico di vacanzieri di ogni età, a quelli più elaborati, fatti di rispostacce e mugugni del mio primogenito in fase preadolescente, passando per alcune sclerate al supermercato o all’uscita da scuola perché non era il giorno giusto per invitare l’amichetto del cuore.

Me la sono sempre cavata, in qualche modo, e posso dire di avere dei bambini che nell’ipotetica scala del capriccio stanno in una posizione intermedia … Insomma, ero curiosa, ma serena. Potrete dunque immaginare la mia faccia quando la Dottoressa Alessia Dulbecco, la pedagogista che conduceva l’incontro, ha cominciato ad esporre una serie di comportamenti errati e insieme molto comuni che mettono in atto i genitori durante i capricci dei figli e io ho avuto la netta sensazione che parlasse proprio di me: forse che il team di Co-Stanza aveva nascosto delle telecamere in casa mia per realizzare un documentario dal titolo: Guida a cosa NON fare in caso di capriccio!!!

Ma forse anche altri genitori presenti provavano la mia sensazione …quindi, o siamo tutti spiati, o i genitori, pur in buona fede, spesso commenttono errori educativi, la seconda che ho detto, presumo.come gestire i capricci dei bambini

Immagine in evidenza: http://www.judymoody.com/

Bambini e adolescenti che fanno i capricci, o come dice la dottoressa Dulbecco, che insieme ai genitori vivono una situazione di conflitto

“Nessun bambino fa i capricci da solo, è sempre necessaria la presenza di un adulto” con questa frase citata dalla dottoressa Dulbecco, vorrei condividere con i lettori di Firenze Formato Famiglia alcune considerazioni che spero possano essere per voi occasione di riflessione così come lo sono state per me.

Innanzitutto il capriccio (chiamiamolo così per praticità, ma il termine non è appropriato) ha sempre una dimensione relazionale in cui la prepotenza, il conflitto che si crea è una manifestazione in cui il bambino o il ragazzo ci vuole dire qualcosa; ecco allora che il momento, seppur difficile per chi è in quel momento coinvolto (visto che mette in gioco il nostro ruolo genitoriale), deve essere trasformato in un dialogo sano. Per questa ragione, durante una manifestazione di capriccio, occorre che i genitori o più in generale gli adulti, siano educati a stare dentro il conflitto senza uscirne (magari interrompendo la comunicazione urlando, dando uno scappellotto, mandando in punizione, chiudendo la bocca al bambino solo perché siamo adulti).

Non uscire dal conflitto significa cercare di capire cosa il bambino in quel momento ci sta chiedendo e andare al di là della manifestazione esplicità che il piccolo sta mettendo in atto.

Ma come genitore, quali regole devo dare? Imparare l’educazione emotiva

capricci che passioneOgnuno di noi, come genitore, si porta dietro e dentro una dimensione fatta di stereotipi e pregiudizi che si è costruito e che ha ereditato a sua volta dall’educazione ricevuta. Per fare qualche esempio di stereotipo, insieme alla Dottoressa Dulbecco abbiamo visto questi tipi di dinamiche:

Genitore che si pone come compagno/amico dei suoi figli

Coppie in cui al padre autoritario si contrappone la madre complice

Coppie di genitori  che disconoscono la loro autorevolezza vicendevolemente

La prima cosa da fare dunque è esplorare il proprio stile genitoriale e capire se davvero quello che vogliamo/imponiamo è frutto di scelte consapevoli o di sovrastrutture che ci siamo imposti e che noi per primi non condividiamo.

Nei momenti di conflitto, poi, riconoscere che anche noi abbiamo un ruolo e in questo ruolo stare, senza uscirne e anzi creando un dialogo sano: perché i conflitti in famiglia ci DEVONO essere e sono tappe normale dello sviluppo del bambino o dell’adolescente, noi genitori di fronte al turbinio emotivo che si scatena nel conflitto, dobbiamo essere garanzia di sicurezza e protezione per i nostri bambini.

Ma come fare e sopratutto cosa fare?

nostro-figlio-libro-86704I genitori vogliono risposte, e molti che si rivolgono alla dottoressa Dulbecco chiedono una ricetta per mettere fine al capriccio e insieme gestirlo: ma non c’è una sola ricetta valida per tutti i bambini e tutte le famiglie, ci sono strategie che i genitori possono mettere in atto una volta preso atto del loro stile genitoriale.

La dottoressa Alessia Dulbecco, parlando di educazione affettiva ci ha consigliato un libro che affronta questo tema nel corso di tutte le età:

“Nostro Figlio” di Rosanna Schiralli, Ulisse Mariani:

Un esempio che mi ha molto colpito:

Il bambino fa un capriccio, urla, si divincola e dice cose inopportune. Innanzitutto ricordate che in quel momento il bambino esprime la propria rabbia e questo è un comportamento sano e naturale: siamo sicuri che questo ci irrita per il fatto in se oppure ci irrita perché siamo in un luogo pubblico, di fronte ad altre persone e ci scoccia venire giudicati dagli altri?

Ci irriterebbe così tanto lo stesso se intorno a noi non ci fosse nessuno?

Che cosa facciamo mentre è in atto il capriccio? Il più delle volte, senza nemmeno rendercene conto, rafforziamo il comportamento negativo del bambino urlando o facendo la ramanzina, o ancora sgridando, minacciando, promettendo punizioni  e conseguenze che forse nemmeno riusciremo a mettere in atto (“niente videogiochi per 2 mesi!!!”) Un buon consiglio è quello di comunicare chiaramente al bambino che questo comportamento NON ci piace e che non ci faremo coinvogere nella scenata che sta facendo, ma siamo disponibili  a parlare non appena si sarà traquillizzato.

Una volta che il bambino si è tranquillizzato e torna da noi, NON rivangare quello che è successo rinfacciando il capriccio, le urla o i comportamenti sbagliati, perché fare così significa rinforzare il comportamento negativo, piuttosto lodare il fatto che il bambino si è calmato ed è tornato da noi. Rinforzare i comportamenti positivi è educare in maniera emotiva e dà molti più risultati rispetto a fare scenate, urli e altro.

Educarsi come genitori e imparare a interagire con i nostri figli in maniera costruttiva ed efficace

Di questo e di tanto altro abbiamo parlato durante l’incontro, i genitori presenti hanno posto domande e chiesto alcuni consigli. A partire da questo incontro presso lo Spazio Co-Stanza verrà attivato un corso specifico tagliato sui bisogni e le necessità dei partecipanti, sull’età dei loro figli e le problematiche che si trovano ad affrontare.

Regole educative ed Educazione Emotiva

Il percorso si articolerà sui sei incontri:
martedì 15 e 29 MARZO – 18.00 – 19.30 
martedì 12 e 26 APRILE – 18.00 – 19.30 
martedì 10 e 24 MAGGIO – 18.00 – 19.30 
Il costo del percorso a persona/coppia genitoriale è di 140 Euro invece di 160  fino a esaurimento posti.
Il costo è comprensivo del tesseramento annuale all’associazione Co-cò.
Vista la partenza imminente del corso, e avendo stabilito un numero minimo e un massimo di partecipanti per gestirlo al meglio, occorre dare conferma della  partecipazione entro giovedì 10 marzo.
L’iscrizione sarà confermata rinviando il Modulo iscrizione corso (Modulo iscrizione corso REGOLE EDUCATIVE_(1)), e versando un acconto di 40 Euro tramite bonifico bancario o passando direttamente dalla sede se vi è più comodo.

Le coordinate bancarie dell’Associazione Co-cò (Spazio CO-STANZA) sono: c/c Banca Etica (ma comparirà un’altra dicitura: Cassa Centrale B.C.C. del Nord Est spa).
IBAN: IT 92 X 03599 01899 05018853 1246.

Per ulteriori informazioni  potete contattare Spazio Co-StanzaSpazioCO-STANZA piccola

Telefono: 055 2741095
E-mail: [email protected]
Via del Ponte alle Mosse 32-38 Rosso
50144 Firenze, Italia

http://www.spaziocostanza.it/