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Museo casa Rodolfo Siviero con i bimbi: ecco l’attrice strepitosa

Forse siete più preparati di me perché io proprio non conoscevo la casa museo di Rodolfo Siviero e ho colto l’occasione di visitarla in occasione di un’attività proposta dalla Compagnia teatrale Piccoli Principi che ci ha regalato una guida/spettacolo alla casa di cui ci ricorderemo a lungo.

Museo casa Siviero visita spettacolo con la Compagnia Piccoli Principi

La casa museo di Rodolfo Siviero è al numero 1 di lungarno Serristori, il parcheggio nel fine settimana si trova piuttosto agevolmente sia sul lungarno che nella attigua piazza Poggi.

foto 4Innanzitutto qualche parola sulla casa museo e sui tesori che conserva per chi, come me, ne ignorava l’esistenza. La casa con i suoi arredi è stata donata alla Regione Toscana nel 1983 per volontà testamentaria di Rodolfo Siviero e conserva la collezione di opere d’arte di questo grande personaggio che viene chiamato lo 007 dell’arte (già questo piace molto ai bambini). Rodolfo Siviero perchè è stato davvero agente segreto  dal 1934 e il suo lavoro era raccogliere informazioni sui progetti nazisti di invasione dell’Austria. Poi, dal 1946 fino alla sua morte, si è dedicato al  recupero delle opere d’arte dando la caccia ai capolavori di cui si era persa traccia per colpa dei saccheggi avvenuti in periodo nazista.

Prima di partire alla volta del museo ho parlato con i bambini della eccezionalità del personaggio, una sorta di Indiana Jones in giacca e cravatta, uno vero però, non una roba da film, che non solo ha speso la sua esistenza a recuperare opere d’arte trafugate, ma che al termine della sua esistenza ha deciso di donare alla regione e dunque a tutti noi, le opere della sua collezione privata ritenendo che l’arte non dovesse rivelarsi agli occhi solo da chi ha avuto la fortuna, la ricchezza o l’abilità di essersi procacciato le opere, ma è un bene di tutti. Al di là dunque della visita alla casa e agli oggetti in essa contenuti è stato importante conoscere questo luogo come simbolo di condivisione e di generosità. I bimbi ne sono rimasti molto colpiti.

Una vita divertente e piena di colpi di scena

foto 5Ma adesso vi racconto la visita, tralasciando alcuni coup de teatre che caso mai vi venisse voglia di partecipare al gioco della compagnia dei Piccoli Principi, come noi resterere piacevolmente sorpresi.
Alle ore 10.00 si aprono le porte ed entriamo, veniamo accolti dai custodi sorridenti (e lo sottolineo perché non è scontanto) e da una signora vestita di nero con cartellino di riconoscimento che ci guarda in modo indagatorio. Ci scruta, ci comunica che abbiamo un po’ di tempo per girare liberamente per la casa e, quando sentiremo il suo fischietto, dovremo presentarci nuovamente nell’atrio, “vaaaa beneee”, penso io, ma ho l’impressione che  la signora, con la sua aria da sexy body guard si prenda un po’ troppo sul serio (fisico statuario, stivale con supertacco, calza con la riga nera, un caschetto alla valentina, una parrucca forse? Guardo diffidente, altero e indagatore) e i bimbi piccoli colgono l’atteggiamento e si attaccano alle mie gambe un po’ intimoriti.
Procediamo per la casa e la prima stanza che cattura l’attenzione dei bambini è la stanza delle armi, Seba mi stupisce raccontandomi come si caricano i fucili con la polvere da sparo, mi illustra i modelli e io penso che questo è mio suocero che parla 😉foto 2

I bambini sono attratti da oggetti che mai mi sarei immaginata potessero interessare loro, come  alcune teste-ritratto di epoca romana, il letto con baldacchino decorato da grottesche e paesaggi il Buon Ladrone della cerchia del Sodoma; una statua lignea della Madonna col Bambino di epoca medievale. Ignorate invece altre opere meravigliose che catturano la mia attenzione e generano incanto. Il pezzo che letteralmente sbalordisce i bambini è questo, assasiniodove la scena cruenta del soldato sgozzato diventa occasione per fare mille congetture e improvvisare storie di fantasia.

Al suono del fischio ci raduniamo nell’atrio e veniamo portati dalla sopracitata signora, uno ad uno in un altra stanza, veniamo perquisiti, interrogati e, anche se è chiaro che il gioco è iniziato, ci sentiamo tutti un po’ intimoriti.

Poi veniamo raggiunti dal “Professore” il secondo attore in gioco che prima viene disarmato dalla collega “Professore!!” lo rimprovera “la sua pistola la prendo io!!” e poi, in elegante vestaglia da camera, ci accompagna in giro per la casa raccontandoci la storia dei pezzi d’arte più importanti. Avrei voluto fare tante foto della coppia in azione, ma l’attrice/assistente era molto severa e non mi era chiaro dove iniziasse la finzione o ci stesse dando sul serio istruzioni sul comportamento da tenere: “Niente foto!! “Sono chiusi i cellulari!!!”, per sicurezza, poiché la signora mi sovrastava di diversi centimetri, sono stata zitta e buona con il cellulare silenzioso chiuso in borsa. foto 1

Sul gioco fra “Professore” e squinternata “assistente” che si è dipanata la visita, fra gag, battute, finte sparatorie e anche una canzone in tedesco…. Non rivelo oltre, ma i bambini, anche i più piccini, che forse della spiegazione “colta” non hanno “colto” molto, sono rimasti  rapiti dallo scambio fra i due.

Ci siamo salutati ringraziando gli autori con un applauso  meritato  e l’intenzione di tenere d’occhio il calendario degli appuntamenti a Casa Siviero per partecipare ad un’altra iniziativa che consiglio, davvero, di non perdere. http://www.museocasasiviero.it/