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Letterine a Babbo Natale – Come aiutare i bambini a scriverle consapevolmente

Qualche giorno fa, o forse è già passata una settimana? Abbiamo invitato i bambini a mettere mano alle letterine di Natale e, con la collaborazione dei fratelli più grandi, anche i piccoli si sono messi all’opera. Il momento della scrittura della letterina di Natale è un momento giocoso e spensierato, ma ciò non significa che non lo possiamo trasformare anche in un momento di confronto e di riflessione con i bambini. Per molti di noi che abbiamo i figli ancora piccoli, la compilazione della letterina è occasione di scambio con i bambini, visto che loro parlano e noi siamo quelli che scriviamo. Pensiamo che invece di essere semplicemente i loro “scrivani” addetti alla compilazione della loro letterina/lista della spesa, possiamo essere coloro che li accompagnano a fare una riflessione più profonda sui loro desideri, cercando di discernere fra pulsione del momento, magari sotto l’influenza dell’ultima pubblicità televisiva vista, e quello che davvero gli piace. Vediamo allora come scrivere le letterine a Babbo Natale ma con un’altra prospettiva meno consumistista e un po’ più introspettiva.

La letterina a Babbo Natale che diventi un’occasione per pensare a quello che si sta facendo

Nostro figlio maggiore è un tipo determinato, quello che vuole lo sa già da mesi, e da mesi, ci trapana il cervello ricordandoci la sua lista dei desideri da far pervenire a Babbo Natale (poco importa se a Babbo Natale non crede più da qualche anno).

Gli altri si sono persi in una ridda di desideri che non rimandavano altro che a quella o quell’altra pubblicità vista nei giorni precedenti alla televisione. Per il Natale del 2015, per esempio, vanno un sacco di moda i cuccioli interattivi, (i miei figli dicono che ci sono anche quelli che fanno la finta cacca, che orrore, non commento oltre!!), è già qualche anno che questo tipo di giocattolo va forte: sono molto costosi e alla tele sono molto più interattivi di quanto non lo siano nella realtà fra le 4 mura domestiche.

Io quest’anno, però, mi sono proposta di arginare il fiume di regali che entrano in casa la sera del 24 Dicembre, che in modo entusiasta vengono scartati e che poi finiscono nel dimenticatoio. Un pensiero corre subito mio all’orrido Toffee (il cavallino con il muso da cammello) abbandonato in un angolo della cameretta dopo aver scoperto che, fatti due versi inutili, uno sbatacchio di ciglia e poco altro aveva già esaurito le pile e le attrattive.Toffee

Per non citare la casa di Barbie, agognata e ottenuta e poi ben presto abbandonata perché non è una casa, è un cartonato a scomparti con poco posto all’interno del quale le bambole si muovono con difficoltà  e con gravi problemi di solidità.

Meglio tornare al caminetto (spento, ovviamente), che ospita diversi complementi d’arredo raccattati per la casa, nel quale le Barbie di Corinna (per lei da sempre Barbin) hanno spazio per muoversi, interagire e ricevere un Ken rigorosamente nudo e senza un braccio che viene a prendere il caffè quando gli pare.foto 2

In particolare, mia figlia Guendalina, la seconda, era particolarmente in difficoltà con la lettera di Natale perché se almeno i gemelli avevano subito il lavaggio del cervello pubblicitario, lei non era nemmeno arrivata a quel traguardo:

“Mamma, ma io cosa potrei chiedere a Babbo Natale? Secondo te una Monster hight è un bel regalo? Però forse il lego Friends … no, forse un cicciobello… ma devo decidere ora o posso cambiare idea anche fra qualche giorno? Tu cosa vorresti, se fossi in me!”

(Ok, a Babbo Natale chiedi una Vuitton, semmai me la passi, se scopri che non fa per te :-0 ).

Eh, no, l’ansia della letterina no, lo facciamo per il piacere di farlo, non per masochismo.

Non scrivete subito  la lista dei giochi, prima pensate a cosa vi piace giocare!!

Allora ho pensato di mettere uno stop: “Posate colori, fogli e volantini e cominciate a pensare e a raccontare a cosa vi piace giocare! Guendalina, quando siamo a casa, a cosa ti piace giocare, pensaci un momento e raccontamelo”. Non ho dovuto aspettare troppo: “Ah questo lo so!! Mi piace giocare alla dentista e alla dottoressa per animali, fare la pasticcera e fare finta che ho un ristorante, cantare davanti al forno (a specchio, ;-)) e mettermi i tuoi vestiti, i tacchi e truccarmi che sono una ragazza che va a lavorare e poi esce con le amiche.”
Ed è questo che alla fine ha scritto sulla sua lettera a Babbo Natale, chiedendo cose che l’aiutassero a realizzare meglio i giochi che le piace fare, sarà poi compito di “Babbo Natale” scovare in giro per la città gli attrezzi e gli accessori adatti a realizzare i suoi giochi.

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Alla fine anche i gemelli si sono fidati a fare la stessa cosa, e finalmente il volantino con i giocattoli in promozione è stato dimenticato.

Il giorno dopo, per sicurezza, l’ho fatto sparire.

Se poi la letterina desiderate spedirla, sappiate che Poste Italiane regala un servizio per il quale se imbucate la letterina davvero in una delle cassette postali per la città indirizzata a Babbo Natale e con il vostro indirizzo sul retro, riceverete davvero una risposta firmata da babbo natale e qualche gardget, qui gli approfondimenti: http://www.firenzeformatofamiglia.it/2015/11/23/la-letterina-a-babbo-natale-2015-con-poste-italiane-e-gratuita/