loreLa settimana passata non sono stata brava, da mercoledì il mondo si è fermato e in testa solo il momento del debutto, il della Compagnia del Coccodrillo in scena per la rappresentazione del Libro della Giungla al teatro del Quartuccio a Sesto Fiorentino. Ho mollato il mio blog e ho ripreso a scrivere solo ieri. La nostra rappresentazione teatrale e il tempo passato con i miei amici senza la famiglia mi ha dato di nuovo tempo di pensare all’importanza di avere dei momenti senza figli, per il bene dei figli, della coppia e di se stessi.IMG_2589Il fine settimana scorso, dunque, niente programmi in famiglia per me, ma solo la meravigliosa ed eccitante attesa del ritorno sulle scene anche se quest’anno, per la prima volta, non ho avuto una parte a me assegnata. Purtroppo o per fortuna, maggio 2013 è stato carico di trasferte di lavoro e,  coincidendo un viaggio all’estero con la prima dello spettacolo, ho dovuto rinunciare alla parte e prestarmi a sostituire chiunque fosse stato assente durante le repliche.

All’inizio è stata dura e confesso che in pubblico ho fatto l’adulto razionale che, pur dispiaciuto,  si faceva forte della logica dell’impegno di lavoro preso (quello che porta soldi a casa), ma in privato mi sono fatta dei bei pianti … Esagerata? Forse, ma questo gruppo che fa spettacoli per bambini e che è attivo dal 2009 per me è un angolo di felicità tutto mio, circondata da persone speciali che, nonostante la fatica del vivere, si impegnano a inventarsi una manciata di tempo per partecipare a prove, coreografie, scenografie e tutto quello che significa fare teatro (anche montare e smontare, ripulire vecchi teatrucci, fare locandine, costruire un blog ad hoc per sostenere il progetto, improvvisarsi impresari e manager, Santa Laura).

Lo spettacolo è andato, le due repliche sono state fatte, noi ci siamo divertiti e il pubblico sembra sia stato coinvolto divertendosi a sua volta.

Questo gruppo negli anni ha visto l’avvicendarsi di diverse persone che hanno partecipato per un po’ e poi successivamente hanno lasciato per stanchezza, motivi personali, mancanza di motivazioni, pigrizia. Lo zoccolo duro è rimasto, alcune persone (meravigliose) sono subentrate in un secondo momento, ma con grande motivazione, e i rapporti fra i membri si sono cementati fino al punto che adesso possiamo considerarci un gruppo di amici.IMG_2618

Va bene, ma il mio blog si chiama FirenzeFormatoFamiglia, che c’entra raccontare qui della compagnia del coccodrillo e come sono felice di questa esperienza … c’entra invece, perché nel mio blog ho voluto che ci fosse una sezione chiamata “momenti senza figli”  che viene aggiornata poco, ahimè (a dimostrazione che i momenti senza figli sono davvero pochi e quindi non c’è molto da raccontare), ma che mi sono imposta che ci fosse perché credo che per essere una mamma e un papà decenti occorra continuare a rispettarsi ed esistere come individui anche al di fuori dalla famiglia.

Sebbene lo spazio da dedicare a se stessi sia sempre meno, avendo una famiglia, questo spazio un essere umano dovrebbe difenderlo strenuamente e non permettere che le contingenze o la pigrizia lo facciano desistere dal dedicarsi a qualcosa che gli da soddisfazione.balù

Perché non c’è niente di più deletereo per rovinare l’armonia di coppia e di conseguenza familiare che  frustrare e negare i sogni dell’altro in nome di un senso del dovere materno o paterno che nasconde invece fastidio o addirittura invidia per gli spazi che l’altro riesce a ritagliarsi al di là della famiglia. Sostenere il proprio partner anche nelle scelte che escludono l’altro perché si è consapevoli che lo rendono felice è un atto di fiducia, amore e rispetto. Sono mancata diverse sere la scorsa settimana e mio marito mi ha dato una mano. Immagino che non sia stato entusiasta di mettere a letto i figli da solo, riordinare tutto e poi passare la serata in solitudine, ma l’ha fatto senza farmelo pesare. Lo stesso cerco di fare io con i suoi impegni, perché voglio accanto a me una persona realizzata, serena e, per piacere, allegra, perché di musi non ce n’è proprio bisogno.

I bambini quest’aria la respirano e mi piacerebbe che da adulti, pur nel rispetto della loro famiglia e dei loro compagni di vita, riuscissero a coltivare le loro passioni ed appoggiare quelle dei loro figli e partner. Quindi, pur aggiornandola pochissimo, terrò questa sezione “momenti senza figli” perché mi faccia sempre un po’ da monito a non impigrirmi, quando mi sento stanca e mollerei tutto. Un’ ultima considerazione: c’è un momento in cui i figli crescono e sentono che i loro genitori stanno invecchiando, questo è inevitabile ma vorrei che “i miei per sempre bambini” mi vedessero invecchiare e non spegnermi, che sono due cose molto diverse.